Solo un quarto e quinto posto: questo è stato il verdetto del GP del Bahrain per Ferrari che, ancora una volta, è finita fuori dal podio. Eppure per Maranello la tre spedizione di Sakhir non è stata poi così fallimentare, visto che per quanto mostrato in pista potrebbero esserci motivi per mettere via una parte dello sconforto che stava serpeggiando all'interno della GeS dopo le prime, fallimentari gare del 2025. Dopo il Bahrain, a Maranello c'è ora la consapevolezza che, pur non essendo ancora a livello dei rivali, la SF-25, almeno quella di Charles Leclerc, ha mostrato dei segnali di vita, issandosi ai piedi del podio, seguito dalla vettura gemella di Hamilton che, malgrado le diverse difficoltà vissute, ha massimizzato il risultato e chiuso probabilmente, il suo migliore weekend stagionale.
Un piazzamento migliore nella dinamica che nel risultato, che è stato possibile grazie alla capacità del team di sfruttare i passi falsi di rivali che, sulla carta, sarebbero stati davanti. Non solo, poiché a Maranello sono stati abili nel mettere a punto in maniera ottimale una SF-25 parsa più in forma di quanto visto sinora: fattore incoraggiante, specie in ottica futura. Dei progressi possibili grazie ad un tracciato più affine, al lavoro di affinamento del set-up e magari anche alla bontà degli sviluppi (fondo e diffusore) che sono stati portati in pista che, pur non avendo risolto i mali dell'auto, hanno garantito migliori performance, come anche la gara di Hamilton ha dimostrato, essendo risultato per la prima volta in grado di spingere e attaccare, attestandosi quasi a livello del compagno di squadra.
Una gara, come detto, in cui anche Sir Lewis ha mostrato dei lampi, specie nel secondo stint di gara, facendo dei piccoli progressi nel suo percorso di adattamento alla SF-25. Un cammino duro di cui ha parlato nel media day di Jeddah, sottolineando come secondo lui la principale difficoltà sia quella di adattare il suo stile di guida alla Ferrari, dopo anni di automatismi acquisiti con la Mercedes.
"È stato positivo avere quel secondo stint e quell’esperienza. Ogni pilota ha uno stile e il mio ha funzionato per anni. Lo si adatta nel tempo, ma in questo caso è necessario un cambiamento drastico. Ho trovato delle cose che hanno funzionato nell’ultima gara, ma implementarle ovunque sarà una sfida. Soprattutto in qualifica, quando è necessario spingere per ottenere il risultato, posso ricadere nelle vecchie abitudini, quindi dovrò essere paziente. Alcuni stili funzionavano bene con la Mercedes, ma ora devo adattarmi a qualcosa che Charles usa già da tempo. È una questione di tempo e impegno”.
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