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27/11/2025 13:45:00

Hamilton avvisa: «Io non lascio». Ma qualcuno in Ferrari festeggerebbe


Articolo di Prisca Manzoni
Lewis Hamilton non ha nascosto le difficoltà di questa stagione dopo il disastroso GP di Las Vegas, ma ha sottolineato che non lascerà la Formula 1. Nel mentre, però, crescono i malumori a Maranello.

Lewis Hamilton è arrivato in Ferrari tra mille cerimonie, onori e speranze. Con le sue prime ore in Italia ha catalizzato l'attenzione di tutto il mondo, in quella che era stata una clamorosa notizia di mercato sportivo (e non solo). Era stato raffigurato quasi come una figura "salvifica", quel tassello mancante per riportare il Mondiale a Maranello. Invece, la sua stagione è passata velocemente dall'essere un sogno a un incubo: il pilota non è mai entrato davvero in sintonia con il team e con la macchina, salvo in qualche sporadico lampo di velocità, tanto che il suo anno è ancora magro di podi. 

Nell'ultimo periodo è capitato che Hamilton avesse momenti di difficoltà, tanto che dal 2021 ha conquistato solo una pole position e due vittorie, ma mai lo si era visto così afflitto e scoraggiato. "La Ferrari dovrebbe cercare un altro pilota", ha detto in Ungheria. "Un incubo", ha ammesso poi in Brasile, "La stagione peggiore della mia carriera", ha aggiunto ancora a Las Vegas. Parole forti per chi ha tatuato sul corpo che si rialzerà sempre. Ma il desiderio di rivalsa resta ancora, e di fronte ai giornalisti in America, sulle voci di un addio anticipato, ha ribadito chiaro e tondo: "Io non mi ritiro". 

La reazione dall'Italia

Eppure, c'è il sospetto che questo sentimento di amore e speranza non sia reciproco, che la Ferrari stia rimpiangendo il suo contratto milionario e pluriennale. Specialmente quando il suo (quasi diretto) sostituto, Oliver Bearman, sta crescendo con la giusta dose di maturità e velocità. Specialmente quando la Mercedes ha dimostrato che si può mettere un novellino come titolare senza timore. Specialmente quando Hamilton si sta imponendo su modelli già rodati, sulla quotidianità e la mentalità del team con i suoi report sbandierati in conferenza stampa, e forse non richiesti. Con le sue frecciatine alla politica interna, con le sue critiche al metodo di lavoro altrui, con il suo desiderio di non conformarsi allo stampo Ferrari. 

Più si va avanti, più l'ingaggio di Hamilton rischia di diventare un errore costoso. Ma nessuno avrà il coraggio di stracciare il suo contratto, se la prima proposta non arriverà dal pilota. Non solo per una questione economica o di immagine, quanto perché metterebbe in luce un problema che viene evidenziato poco: se anche un pluricampione non riesce a correggere il tiro della Ferrari, dietro le quinte c'è qualcosa di profondamente sbagliato.

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