L'uomo contro la macchina. La sfida impossibile, quella che sembrava già decisa. Non per Max Verstappen. 

Ha iniziato il weekend furioso per una vettura che non funzionava, che non gli permetteva di spingere come voleva. C’era molto su cui lavorare, molto da affinare. Era venerdì e da allora sono passati due giorni. Una gara sprint ed una qualifica non perfette sembravano confermare che per l’olandese la domenica sarebbe stata complicata. Invece, alla fine del weekend, è lui a salire sul gradino più alto del podio del Gran Premio del Qatar.  

Nel fine settimana che avrebbe potuto eliminarlo dalla corsa al titolo, Verstappen ha ribaltato i pronostici. Il mondiale non è ancora chiuso: sarà Abu Dhabi il teatro della sfida finale.  

I piloti McLaren, che più volte hanno avuto il match point, non hanno saputo cogliere le occasioni. Lando Norris, leader del Mondiale, si è fatto sfuggire l’opportunità in Qatar. Oscar Piastri prima di lui, per sei weekend ha smarrito la bussola, perdendo in questo modo la testa del campionato. Così, all'ultima gara, arrivano in tre a giocarsi il titolo di Campione del Mondo. Tra loro solo quattordici punti. Non è più una questione da chiudere in casa: ora c’è anche Max. E la sfida è più intrigante di quanto sembri. 

Da un lato c’è un team: la McLaren. La squadra che ha dominato la stagione, la macchina che molti, nel paddock, definivano imbattibile. Dall’altro c’è Verstappen, l’uomo delle sfide impossibili, il talento da molti definito “generazionale”. È lui che, ad una gara dalla fine, ha riacceso il Mondiale e lo ha infiammato come mai prima d'ora.  

In Olanda aveva detto che la lotta non lo riguardava più, ma da allora ha recuperato terreno ed oggi ha rimesso in discussione il dominio di un’intera stagione. 

L’uomo contro la macchina. Stavolta è l'uomo a fare paura, perché ad Abu Dhabi saranno in tre a contendersi il titolo. Non è mai successo prima d’ora.  

È il finale che tutti gli appassionati aspettavano: la sfida impossibile si decide all’ultima curva. 

Foto copertina x.com

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