Dopo il team order dato dalla Red Bull a Sergio Perez negli ultimi giri del GP di Spagna, ci si sta chiedendo se sia cambiato lo status del pilota all’interno della squadra. La questione non è tanto l’aver agevolato Max nel sorpasso, permettendogli di vincere più agilmente la scorsa gara a Barcellona. Anche lo scorso anno avevamo visto Checo fare lo stesso e la cosa aveva fatto anche meno rumore.
Perché dunque adesso se ne parla così tanto? Tutta questione di tempistiche. Barcellona rappresentava la sesta gara della stagione, e dare un ordine di scuderia adesso con un campionato ancora tutto da vivere significa soltanto una cosa: aver assegnato a Perez il ruolo di seconda guida per tutto l'arco del campionato.
Un incarico che Horner nonostante si guardi bene dal non conferirgli direttamente, alla fine può essere dedotto anche dalle parole rilasciate a ‘RacingNews365.com’: “Essere il compagno di squadra di Max Verstappen può rivelarsi una seccatura per qualsiasi pilota. Credo però che Checo abbia la maturità per affrontare la situazione. Finalmente si trova alla guida di una vettura competitiva e vuole trarne il meglio, soprattutto in questo momento della sua carriera.”
“Sa di essere in possesso degli stessi mezzi e disponibilità di Max”, ha proseguito il team principal Red Bull, “ma penso anche sia realistico attorno a quelle che sono le sue possibilità. Le sue prestazioni e quelle di Max convergono. Le dinamiche tra i due sono molto buone, in più essendo al suo secondo anno a Milton Keynes, penso che Checo riesca anche a cooperare maggiormente con il team. E' un ottimo giocatore di squadra”.
Infine un appunto sullo stato contrattuale di Perez, in scadenza a dicembre 2022, del quale le parti dovranno presto parlare: “Nelle prossime settimane intensificheremo le discussioni in merito alle stagioni future, non abbiamo fretta”.
Foto: Red Bull