08/03/2004
GP Australia - Un inizio preoccupante!
Gran Premio di Luca Olivato
Ci siamo sciroppati la prima prova del mondiale 2004 di F1. In un bunker di coperte sul divano, con gli occhi impestati di sonno e con la solita e finta curiosità di vedere che cosa sarebbe cambiato, forse non ci siamo nemmeno accorti dell’imbarazzante gara australiana. Al risveglio però, le immagini si sono fatte più evidenti e ancestrale una domanda si è posta: e adesso?
A Melbourne la gara è terminata alla quarta curva, quando Barrichello, rintuzzando l’ultimo attacco di Alonso, dava l’inizio alla solitaria marcia trionfale delle Ferrari. Nelle retrovie arrancavano Williams e, soprattutto, McLaren, che si prendeva il poco desiderabile premio per il primo ritiro meccanico dell’anno. A centro gruppo piaceva notare la spavalderia del redivivo Massa, sempre sopra le righe, e il duello all’ultimo sangue tra Heidfeld e Fisichella, con il tedesco costretto in extremis a cedere la propria posizione. Anche Montoya ci metteva del suo per recuperare l’errore della prima curva, e ingaggiava un interessante battaglia con Trulli, dimostrando tuttavia la difficoltà di sorpasso con queste sofisticatissime monoposto. Per il resto si trattava di un turbinio di pit-stop, nei quali, in faccia ai nuovi regolamenti, nessun pilota perdeva troppo tempo, e di una sbadigliante attesa della bandiera a scacchi per celebrare il 71mo successo del pilota tedesco più famoso di tutti i tempi.
Sinceramente dubitavamo di questo strapotere della Ferrari e, nel nostro subconscio, siamo ancora convinti che si tratti di un episodio, che il seguito sarà diverso e che i diretti avversari sapranno rialzarsi rapidamente dalla polvere. La realtà però sembra voltarci le spalle e quando ci accorgiamo che a metà Gran Premio i due piloti della Rossa avevano un giro di vantaggio sul quarto (Button), e che non hanno ulteriormente infierito solo per dar fiato al proprio destriero, il cielo futuro si carica di un solo colore.
Difficile giudicare una gara del genere, alla luce delle eccellenti prestazioni dei piloti del team campione del mondo (voto 10 e lode a tutti). Nessuno si salva: tra le note meno dolenti sicuramente la BAR (6½), che conferma di proseguire su una buona strada, e la Renault (6+) dell’estroverso Alonso (8); il giovane Massa (6+) non ha sfigurato, sia pure con qualche divagazione di troppo, e anche il debuttante Klein (5/6) con la Jaguar (5) ha dato segnali incoraggianti. Qualche spiraglio di luce per la Jordan (5½), combattiva soprattutto con Heidfeld (6+). Male invece gli italiani: Trulli e Fisico (5) se le sono prese dai rispettivi compagni di scuderia, sempre e inspiegabilmente davanti tutto il fine settimana. Pantano (5) e Bruni (s.v.) hanno concluso in fondo alla classifica: non è il caso di tirare conclusi affrettate - sicuramente i due debuttanti non hanno brillato. Disastrose le Toyota (4: che fine hanno fatto Da Matta e Panis?), e motori Mercedes (3), come confermato anche da un irritato Raikkonen (s.v.) e dall’attardato Coulthard (5). I trichechi (5), così particolari da vedere, complessivamente si sono confermati seconda potenza del parco chiuso, ma con un divario tale da non concedere la minima sufficienza a piloti e progettisti (5).
Ultime righe dedicate al commento televisivo del solito trio Rai, per questa volta accettabile, e alla dolorosa regia australiana che è riuscita nel non facile compito di far perdere allo spettatore tutti i sorpassi e le soste più significative, staccando l’immagine proprio sul più bello. Discreta la nuova grafica Siemens per la gara, anche se personalmente quella Olivetti dei primi anni Novanta resta insuperata.
Aspettando l’altrettanto mattiniera gara malese, non ci resta che sperare nel lavoro degli avversari della Cavallino Rampante, non tanto per odio della Ferrari, ma per l’amore di questa disciplina.