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21/03/2004

Gp Malesia: gara


Gran Premio di Walter Mesiti

Ed è ancora lui, il Barone Rosso, come lo hanno denominato affettuosamente i suoi tifosi, il dominatore del Mondiale di Formula 1, anche in questo 2004. Non si può dire niente con certezza, ma con molte probabilità sarà lui l'uomo da battere anche quest'anno. Un po' di confusione c'è stata ad inizio competizione, per via di qualche goccia di pioggia che ha messo, seppure per poco tempo, in crisi i vari gommati, poichè hanno usato tutti, sin dalla partenza, coperture da asciutto (non era necessario montare gomme da bagnato o intermedie con poca pioggia, in quanto il caldo avrebbe potuto asciugare presto l'asfalto ed una simile eventuale decisione non avrebbe pagato bene). Sostanzialmente la gara, nelle prime posizioni, è stata data da un continuo duello a distanza tra Michael Schumacher e Juan Pablo Montoya, che si sono sfidati a suon di tempi e decimi, ma non sono mai giunti a contatti ravvicinati. Schumi ha amministrato il proprio vantaggio sapientemente, mentre il colombiano (secondo al traguardo) ha cercato di attaccare, fin dove possibile e con l'aiuto delle Michelin, particolarmente performanti sull'asfalto bollente di Sepang. E qui viene fuori un altro discorso molto interessante: la Bridgestone ha dimostrato grande capacità di ripresa, perchè è riuscita a battere le rivali francesi, ed in modo abbastanza deciso, su un campo di battaglia nettamente sfavorevole per i gommisti giapponesi, rimasti oramai in minoranza, poichè forniscono soltanto Ferrari, Sauber, Jordan e Minardi. Juan Pablo, tornando alla gara, ha fatto quel che ha potuto, e l'ha fatto molto bene, avendo una vettura che si preannunciava "pericolosa" sul versante delle prestazioni, per via della scelta aerodinamica del muso, ma poi ha tradito le aspettative. Le previsioni non sono state, dopo, confermate dai fatti, ma la Williams resta sempre un'avversaria da non sottovalutare per la Ferrari. Terzo posto, dietro Montoya e Schumacher, per Button, finalmente andato a podio dopo una altrettanto buona prestazione a Melbourne, dove però non riuscì a concludere. Jenson, 23 anni, inglese, ragazzo gentile e caparbio nel cercare di portare a termine un obiettivo, ce l'ha finalmente fatta ed è salito per la sua prima volta in F1 sul podio. Quarto posto per Barrichello, che è stato vittima di se stesso: ha commesso un errore ad inizio gara e, quando la pioggia infastidiva un po' la guida di tutti, è leggermente andato fuori pista ed ha recuperato il tracciato, ma ha perso qualche posizione, spianando la strada a Montoya verso l'inseguimento di Michael Schumacher, che comunque non ha avuto gran successo, come si diceva prima. Quinto posto per Trulli, che ha dato spettacolo nella lotta per la posizione con Jenson Button stesso, e dopo di lui troviamo David Coulthard, giunto sesto ed oramai autore di gare incolori. Settimo Alonso, che, da buon pilota Renault, ha anche lui dato divertimento agli spettatori, lottando con le unghie in varie circostanze. Ottavo Felipe Massa, che, evitando la troppa aggressività di Melbourne, tiene bene la vettura in pista e, complice l'affidabilità, ottiene un prezioso punticino. Che sia buon auspicio di inizio stagione per il prosieguo della Sauber nel corso di questo 2004. Nono posto per Da Matta, seguito da Klien, su Jaguar, Fisichella, Panis. Il francese ha avuto delle fastidiose incomprensioni con il suo team, la Toyota, che lo ha fatto rientrare ai box senza fargli fare la sosta, dunque come se avesse dovuto scontare un drive trough (la penalità che prevede senza arresto di dieci secondi l'attraversamento della corsia box a velocità ovviamente limitata). E, come se non bastasse ciò, avendo Olivier superato il limite nel rientrare ai box a causa di tale momento di confusione della squadra, ha dovuto poi subire un drive trough vero e proprio: il caso fa scherzi poco piacevoli. Tredicesimo Pantano, seguito da Bruni, Sato e Baumgartner. Ritiri: Raikkonen a causa del propulsore Mercedes ha dovuto abbandonare la gara per la seconda volta consecutiva. La situazione creatasi lo ha talmente innervosito da fargli perdere la sua solita e celebre calma, tanto da prendere a spintoni un commissario un po' troppo premuroso nell'indicargli la via di ritorno ai box. Heidfeld ha avuto problemi, almeno da ciò che traspariva ascoltando il sonoro del camera car, al cambio; problemi così evidenti da dover necessariamente abbandonare. Ralf Schumacher è stato tradito dal motore Bmw, mentre Webber, a causa di un contatto, ha prima bucato la posteriore destra, e poi ha avuto problemi di vario genere che si sono accavallati nel corso del gran premio. Oltre alla vittoria Bridgestone, importantissima in chiave futura, per il resto della stagione, è molto interessante la resistenza dei mezzi Ferrari: sia la McLaren che la Williams, eterne rivali del Cavallino, hanno avuto problemi di affidabilità (più gravi per la scuderia di Woking, a causa del ripetersi dell'inconveniente, di gara in gara), mentre le Rosse non hanno sofferto particolarmente il caldo soffocante della Malesia, che mette a durissima prova vetture e piloti. Andando alla classifica, nel Mondiale Piloti troviamo, naturalmente, Michael Schumacher saldamente al comando: per lui punteggio pieno finora, ovvero venti punti. Dietro di lui, il compagno di squadra Barrichello, con tredici punti; terzo Montoya, con dodici punti, seguito da: Button (nove), Alonso (otto), Trulli (sei), Ralf Schumacher (che resta a quota cinque), Coulthard (quattro) e Massa con un punto. Mondiale Costruttori: Ferrari in testa con trentatrè punti, seguita dalla Williams, che ne ha la metà all'incirca (diciassette) e dalla Renault (con quattordici). Seguono la Bar (nove), la McLaren (soltanto con quattro punti) e la Sauber (con il solo punto conquistato oggi da Massa). Due gare, due vittorie per la Ferrari, 72esima vittoria per il Campione del Mondo in carica, Michael Schumacher: inizio più grintoso per gli uomini in Rosso, non poteva esserci...