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23/05/2004

Gp Monaco: gara


Gran Premio di Walter Mesiti
Montecarlo, si sa, è spesso sede di forti emozioni, specie quando si svolge sulle sue stradine spettacolari il Gran Premio di Formula 1. Evento attesissimo, che attira personaggi super-famosi, un pubblico numeroso e tanti telespettatori incantati da uno scenario a dir poco eccezionale. Mare, vie cittadine, palazzi, grattacieli, case, barche di ogni stazza, un cielo spesso sereno e colori meravigliosi. E’ questa la cornice che ha scritto per sempre nella storia dell’automobilismo sportivo il nome di Jarno Trulli, pilota italiano proveniente dall’Abruzzo, per essere precisi Pescara. Un talento nostrano che lotta da anni nella massima formula per ottenere buoni risultati. Ed oggi, finalmente, ci è riuscito. Aveva già la pole in tasca, Jarno, ed ha “voluto” poi conquistare un gran premio che gli spettava di diritto, vista la sua performance straordinaria. Nelle prime fasi di gara, ma anche successivamente, ha spremuto ogni cavallo della sua monoposto e sfiorato ogni guard-rail del tracciato per arrivare primo, per sfidare un destino di vittorie ferraristi; per rompere, con un colpo secco, deciso, il dominio incontrastato del Barone Rosso, Michael Schumacher. Come sempre, meglio andare per ordine nelle varie fasi dell’appuntamento iridato: sin dalla partenza ci sono stati problemi per Olivier Panis, che ha interrotto la procedura di start, obbligando i commissari a ricominciarla da capo, con inevitabili e stressanti attese per piloti e mezzi (un motore di F1, in moto, a monoposto ferma, non riceve sufficiente raffreddamento e rischia di finire molto prima del previsto la sua vita utile). Iniziato lo spettacolo della partenza, le Ferrari sono state relegate a qualche posizione più indietro grazie alla partenza arrembante di alcuni drivers, tra cui Sato, che ha letteralmente spostato Michael Schumacher dalla sua traiettoria. Dopo qualche giro, è stato proprio Sato a provocare indirettamente un incidente che poteva avere conseguenze tragiche: la sua BAR fumava dal retrotreno molto lievemente, ma già da qualche giro (proprio subito dopo il via). Doveva, a tal punto, essere il pilota a rendersi conto della potenziale esplosione del suo propulsore, ma Takuma ha deciso di continuare, fino a quando l’Honda non è esploso alla curva del Tabaccaio, inondando la pista d’olio e di un fumo molto fitto, che rendeva invisibile la vista a tutti i piloti che sopraggiungevano in velocità. Coulthard ha notevolmente rallentato in quel punto e Fisichella gli è finito addosso, a causa della suddetta non visibilità, decollando con la sua Sauber e terminando il breve volo sulle barriere, ma a vettura capovolta ed obliqua. L’immagine è stata agghiacciante, ma gli standard di sicurezza di queste F1 moderne sono eccezionali, e ciò ha consentito a Fisico di uscire indenne da simile brutta avventura. David, ovviamente, è stato costretto al ritiro. Dopodiché, le prime posizioni sono state dominate dalle due Renault, da Raikkonen e da Michael Schumacher. Il giovane finnico aveva un problema al motore (come poi dichiarerà la McLaren) segnalato via radio dai box, motivo per cui è stata prudenzialmente ricoverata nei box stessi la vettura, con conseguente ritiro del pilota. La serie nera (anche se sarebbe il caso di definirla buia) della McLaren non cessa… Dopo i primi pit stop, Schumacher era riuscito a recuperare un buon margine sulle avversarie francesi, avendo spinto molto nel momento in cui le Renault rifornivano (Michael ha potuto restare, tra l’altro, a lungo in pista grazie ad un buon quantitativo di carburante imbarcato, causa del suo non brillante quarto tempo nelle qualifiche). La gara è continuata così, ai vertici, fino all’uscita di Alonso, che era in fase di doppiaggio nei confronti di Ralf Schumacher, all’interno del tunnel, ed ha perso completamente la monoposto ad alta velocità, intraversandosi, sbattendo e ricordandoci quell’orribile botto di Interlagos 2003. Un’ennesima safety car è entrata in pista, annullando i distacchi. Nel frattempo, Trulli si era fermato ai box in regime di safety, mentre Schumacher è rimasto fuori, portandosi in prima posizione. Qui si è svolto l’incidente più controverso della gara: Schumacher stava riscaldando i freni nel tunnel con delle frenate intense, Montoya gli era dietro ed è arrivato a tutta velocità sul tedesco. Per evitare di colpire la Ferrari (molto più lenta), Juan Pablo si è spostato tra la vettura rossa e le barriere, toccando comunque Michael, e mandandolo fuori traiettoria senza possibilità di riprendere la macchina (Schumacher sicuramente non era preparato ad un simile evento). Risultato: impatto su barriere e ruota anteriore sinistra (con gruppo sospensione relativo ad essa) completamente danneggiata, senza possibilità di riparazione in gara. Non sarebbe giusto fare inutili polemiche, ma viene onestamente da chiedersi come possa un pilota professionista (in questo caso Montoya) tamponare così violentemente un collega che guida il gruppo in regime di safety car, quando i sorpassi sono comunque assolutamente proibiti e le velocità devono esser tenute a bada, senza mettere in conto il fatto che è normale riscaldare i freni e le gomme, come stava appunto facendo Michael. Distrutta dunque, almeno per adesso, la possibilità di battere il record di Mansell (cinque gare vinte consecutivamente), comunque eguagliato da Schumacher con la vittoria dello scorso gran premio. Da quel momento in poi, Trulli ha potuto correre verso il trionfo finale, non senza momenti di tensione: Button gli era alle spalle negli ultimi dieci giri, in posizione sempre più ravvicinata. Ma Jarno ha saputo difendere l’onore e la professionalità che hanno i nostri piloti, quelli italiani, spesso dimenticati e, per giochi assurdi del destino, penalizzati da esso in varie occasioni (basti pensare a tutti i ritiri per guasti di Trulli stesso e di Fisichella in questi anni, spesso quando erano in posizioni molto buone). Terzo posto per Barrichello: magra consolazione per la Ferrari, anche perchè il brasiliano non è stato molto combattivo… Quarto Montoya, che è riuscito a non riportare danni dopo il suo contatto ravvicinato con Schumacher; quinto, a sorpresa, Felipe Massa, che finalmente porta punti preziosissimi alla Sauber; sesto Da Matta, settimo Heidfeld (due punti d’oro per la Jordan), ottavo Panis (comunque fortunato a collezionare un punto, visto l’inizio di gara). I ritiri sono stati numerosissimi: alcuni li abbiamo già citati (Alonso, Michael Schumacher, Coulthard, Raikkonen, Sato, Fisichella), ma vanno aggiunti anche Klien, Webber, Pantano e Bruni (quest’ultimo a causa del cambio). Classifica Piloti: Schumacher resta a quota 50, seguito da Barrichello (che si avvicina) a 38, Button a 32, Trulli a 31, Montoya a 23. Nella classifica Costruttori: Ferrari prima con 88 punti, seguita dalla Renault con 52 e dalla Bar con 40. La Williams arriva a quota 35, seguita a distanza dalla Sauber a quota 7. La McLaren resta a 5 punti. Il prossimo appuntamento non sarà come di consueto tra due settimane, ma domenica prossima, per il Gran Premio d’Europa al Nurburgring, e la Ferrari sta già affilando le armi per la riscossa…