Leggi l'articolo completo su formula1.it

30/05/2004

Gp Europa: gara


Gran Premio di Walter Mesiti

Al Nurburgring è tornata la Ferrari. Michael Schumacher coglie la sua 76esima vittoria in carriera (numeri non indifferenti), totalizza 1097 punti da quando è in F1, trionfa per la sesta volta (non consecutiva, a causa del problema avuto a Montecarlo con Montoya) su sette in quest'inizio schiacciante di 2004. Il podio è completato da Rubens Barrichello, ottimo secondo nonostante un avvio un po' difficile di gara, e da Jenson Button, come sempre autore di un gran premio all'insegna della lotta e della competizione. Le Williams e le McLaren sono letteralmente scomparse nel nulla: per il team gestito da Ron Dennis c'è stata doppia rottura dei propulsori, con conseguente terribile figura, specie in un posto dove la Mercedes è di casa. Per aver avuto risultati così poco buoni in tutte queste gare (per Raikkonen sette rotture in altrettanti weekend da inizio stagione), sicuramente c'è una grossa falla progettuale nel motore fornito dai tedeschi. Anche se, a dire il vero, è un po' tutto l'insieme della vettura anglo-tedesca a non funzionare a dovere. Al punto che, molto presto, debutterà la nuova monoposto, caratterizzata da un motore posto in posizione più alta (con svantaggio per il baricentro, ma con grande vantaggio per l'aerazione e l'affidabilità) e da pance laterali di scuola Ferrari, scavate alla base. Le Williams, invece, pur potendo mirare a risultati più che dignitosi (sempre dietro le Ferrari, ovviamente), hanno creato un po' di scompiglio al via: Ralf Schumacher e Montoya si sono toccati alla prima, fatidica curva, finendo l'uno fuori gara insieme a Da Matta (coinvolto nell'uscita di pista) e l'altro con l'alettone anteriore semi-distrutto, ma in grado di tornare in gara (previa sostituzione ai box). Juan Pablo, da parte sua, non si è risparmiato neppure stavolta un gesto di disapprovazione dall'interno dell'abitacolo, ma è da inizio stagione che il colombiano sembra lamentarsi di un problema che alla luce dei fatti è solo suo. In F1, come insegna Schumacher, ci vuole più freddezza e meno scatti o impeti guidati da un istinto poco ragionevole. Un professionista come Montoya dovrebbe saperlo, ma i suoi risultati continuano a parlare chiaro. Chiusa la parentesi Williams, anche le Renault non hanno avuto lo smalto dei giorni (tra l'altro appena passati) del fantastico e trionfale weekend di Montecarlo, dove Trulli ha vinto strepitosamente e più che meritatamente la sua prima gara, tra l'altro partendo dalla pole position. A punti sono andati anche Trulli, Alonso, Fisichella (punti d'oro per la Sauber), Webber, Montoya. Nona posizione per Massa, seguito da Heidfeld, Panis, Klien (autore di un bel duello con lo stesso Montoya), Pantano, Bruni e Baumgartner. Sato poteva finire terzo al traguardo, ma ha compromesso la sua gara con una manovra più che azzardata nel tentativo di sorpassare Barrichello alla prima curva dopo il rettilineo (avevano entrambi da poco rifornito): il risultato è stata la rottura dell'alettone anteriore per Takuma, che, inoltre, con il contatto, avrà danneggiato e spostato un deviatore di flusso che ha bloccato del tutto la "respirazione" del motore. L'Honda, in pieno rettifilo, qualche minuto dopo, è andato in fumo come a Montecarlo. Sbalordito per la manovra Barrichello, che si è visto piombare addosso la BAR del giapponese

Perdonabili peccati di gioventù. Classifica Piloti: Michael Schumacher non più a punteggio pieno, ma comunque a quota 60, seguito da Barrichello (46), Button (38), Trulli (36). Costruttori: Ferrari già a quota 106 con la quarta doppietta stagionale, nonchè 19esima dell'era Schumacher/Barrichello; Renault a quota 61, BAR a quota 46.