Otto vittorie su nove gare (siamo giunti alla metà del Campionato 2004, al giro di boa); 78 vittorie in carriera; punteggio pieno mancato per "soli" dieci punti finora, un Mondiale Costruttori monopolizzato, sei doppiette rosse dall'inizio dell'anno e 66 nella storia Ferrari in F1. Numeri da paura, cifre da record. Sono questi i dati sconcertanti, mostruosi, con cui le Rosse proseguono una marcia inarrestabile, che prima o poi potrebbe far giungere in anticipo gli ennesimi titoli iridati. Ad Indianapolis l'atmosfera è stata rovente, soprattutto per la totale crisi Williams. Da quando ha debuttato Sam Michael, al posto di Patrick Head, anche la sfortuna ci ha messo del suo, e le monoposto anglo-tedesche hanno raccolto ben poco, se non niente. Il vero brivido di paura ce l'ha fatto provare Ralf Schumacher ad inizio gara, quando, a causa di una gomma che ha ceduto, si è schiantato col posteriore, in piena accelerazione, sul muretto del curvone di Indy, quello che conduce al rettifilo principale. Un botto pauroso, la macchina ferma in mezzo alla pista, scansata per un soffio dalle altre in arrivo a tutta velocit�, ed un particolare che fa tremare: il pilota fermo nell'abitacolo ed il casco immobile (con un'inquadratura che traeva, però, un po' in inganno lo spettatore). Ma, soprattutto, una mancanza grave da parte dell'organizzazione del tracciato: i commissari si sono mossi molto tardi per andare dal tedesco della Williams e spostare la monoposto da quella pericolosissima posizione. Ovviamente è stata fatta entrare la Safety Car, che ha guidato il gruppo per un bel po' di giri: il tempo necessario (sembrava di rivivere Silverstone 1999) a estrarre il pilota dalla vettura, visitarlo, intervenire immediatamente e portarlo in ambulanza al centro medico del circuito, per poi spostarlo al più vicino ospedale, ben più attrezzato del suddetto centro presente in pista. Inizialmente notizie poco rassicuranti, come perdita della conoscenza, poi le buone notizie a gara inoltrata: niente fratture, solo grossi ematomi e spavento da vendere. Da noi partono gli auguri più sinceri affinchè il fratello del Campione del Mondo in carica possa rimettersi quanto prima e tornare in azione sulla sua Williams. Montoya, invece, ha subito una mancanza da parte del suo team: all'inizio del giro di ricognizione si è sganciato le cinture e si è alzato di colpo dalla monoposto, correndo verso i box, per andare a partire dalla pit lane con l'altra vettura, quella di riserva. L'operazione è riuscita, ma la Williams ha lasciato per quasi 30 secondi la monoposto ferma in pista (mentre le altre vetture partivano per il giro di ricognizione), quando il Regolamento prevede solo 15 secondi di tempo per spostarla. Soluzione Fia: bandiera nera alla vettura numero 3, cioè squalifica per un Montoya decisamente nero (forse più della bandiera stessa) in volto, a buon diritto. Dal Canada le cose stanno andando male più del solito in Williams, e speriamo che la situazione generale possa migliorare. Terzo, sorprendente posto per Takuma Sato, che ha macinato un mare di sorpassi durante tutto il gran premio, mostrando competitività, costanza e grande forza. Primo podio per il giapponese. Quarto Trulli, che è stato uno dei più bravi a condurre una gara difficile, visto che è partito dall'ultimo posto. Certo, i ritiri sono stati numerosi, ma la sua tenacia nel non mollare ha avuto un equo premio: i cinque punti. Quinto un ottimo Panis su Toyota, sesto Raikkonen, che recupera ancora qualche briciola (magra consolazione, ma dalla sua McLaren non si può spremere di più: meglio attendere l'esordio della nuova versione al ritorno in Europa tra qualche settimana). Settimo Coulthard, seguito da Baumgartner, che porta un solo punticino, ma preziosissimo, alla sua Minardi, affamata di risultati come questi, che possono almeno fare concludere l'anno con qualche punto, al posto di zero. Ultimo e nono, Fisichella, in difficoltà con la Sauber e con l'ennesima gomma dechappata del gran premio. Tutti i piloti rimanenti sono ritirati. Classifica Piloti: M. Schumacher 80, Barrichello 62, Button 44, Trulli 41, Alonso 25, Montoya 24, Sato 14, Ralf Schumacher 12, Fisichella 10, Coulthard 9. Classifica Costruttori: Ferrari 142, Renault 66, BAR 58, Williams ferma a quota 36, McLaren 17, Sauber 15. Da notare, come detto sopra, che la Minardi ha finalmente un punto. Un'altra annotazione finale, da considerare importante, è comunque la strana esclusione di Montoya, tramite la famosa bandiera nera. Esclusione, o, per meglio dire, squalifica, che sarebbe dovuta arrivare molto prima e non dopo la metà gara, come invece è accaduto. Dopo Indy, si correrà a Magny Cours, in Francia, tra quindici giorni. Si torna in Europa e si corrono le ultime nove gare di un 2004 che sembra già chiuso, già scritto. Oggi Barrichello ha provato proprio a riscrivere a modo suo la storia, insidiando Schumacher (Michael, ovviamente), ma il tedesco si è ripreso con molta grinta e decisione ciò che vuole da sempre: la prima posizione. E' bastato vedere e rivedere al replay la ripartenza dopo la seconda Safety Car per osservare come Michael abbia superato in modo spettacolare l'altra Ferrari, che in quell'istante era prima. Anche successivamente c'è stato un duello ravvicinato, una specie di rivincita del brasiliano, e, ovviamente, il driver di Kerpen ha nettamente marcato la sottile linea che esiste tra il primo ed il secondo. Una linea difficile da accettare, ma da rispettare quando qualcuno dimostra una prova di maggiore forza rispetto agli altri