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08/07/2004

Come sarebbe oggi il campionato se...


News di Walter Mesiti
E’ il caso di fare un paragone molto provocatorio ma al tempo stesso dimostrativo per comprendere quanto sbagliato sia questo nuovo metodo di attribuzione dei punti, in vigore dall’inizio della scorsa stagione, che vede il secondo arrivato a soli due punti dal vincitore, quando prima il secondo ne prendeva sei piuttosto che otto (è stata dimezzata la distanza, in termini di punti, che c’era tra queste due posizioni con il precedente sistema). Schumacher, con le sue nove vittorie, resterebbe sempre a quota 90, visto che l’unico punteggio spudoratamente non modificato è proprio quello del vincitore; ma gli altri sarebbero molto, molto più indietro (come è giusto che sia, in fin dei conti…). Barrichello sarebbe sempre secondo in classifica, ma con 48 punti, ben 42 in meno del leader! Mentre oggi ne ha 68, cioè 20 in più! Button ne avrebbe 31, e non 48. Andando (stiamo seguendo l’ordine di classifica attuale) al quarto, troveremmo Trulli, con 30 invece degli attuali 46. La lista potrebbe essere lunga, ma bastano questi esempi. Anche se andrebbe sottolineato che altri piloti ben in vista sarebbero quasi a quota zero: Montoya 15, Ralf Schumacher 4 (!), Coulthard 3, come Raikkonen. Mentre nel campionato dei Costruttori, Jordan, Jaguar e Minardi, le squadre veramente in crisi di questi ultimi anni in F1, non avrebbero un solo punto. Sempre restando virtualmente al punteggio di vecchia data, la Ferrari avrebbe 138 punti, 20 in meno di adesso; la seconda sarebbe sempre la Renault, ma a 49 punti, invece di 79, cioè quasi la metà! Terza sarebbe sempre la BAR, ma con 39 invece di 62 punti. Mentre Williams e McLaren avrebbero rispettivamente 19 e 6 (!) punti totalizzati, invece di 37 e 22! (Per la McLaren sono quattro volte i punti che avrebbe ottenuto con il vecchio metodo di punteggio). Valori decisamente sballati: è bello poter vedere che anche il settimo e l’ottavo posto fruttino punteggi comunque importanti, specie per i meno forti, ma non è sportivo osservare una distanza così ravvicinata tra le varie posizioni. Dalla terza posizione in giù c’è uno scarto di un solo punto, e non è così che devono funzionare i punteggi nell’automobilismo, specie per rispetto nei confronti di chi vince e di chi va sul podio con il vincitore stesso. Meritatamente.