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25/07/2004

Gp Germania: gara


Gran Premio di Walter Mesiti

Undici vittorie su dodici gran premi finora disputati. 81 vittorie in carriera. 61 pole, a sole quattro dal record assoluto di Ayrton Senna. 110 punti qualche gara dopo il giro di boa del Mondiale. 100 partenze in prima fila e tanta voglia di vincere ancora. Noiosi, anzi, noiosissimi numeri, ma implacabili giudici del trionfo continuo di un pilota che non sembra stancarsi mai, nemmeno a 35 anni. Un pilota tedesco, che oggi ha vinto per la terza volta nel suo gran premio di casa. Un uomo che corre da quasi 13 anni in F1, e che si sta avvicinando alle 210 presenze (altro e quasi unico record imbattuto per lui) nella massima categoria. Un mondo a parte, il suo, completamente. Una gara, ogni volta, a se stante. Neanche Kimi Raikkonen, oggi agguerrito sulla rinata McLaren, ha potuto pensare di dare preoccupazioni a Schumacher. Neanche quel finnico, erede ideale di Hakkinen, che, per mano di un presuntuoso e odioso destino, ha dovuto dire stop alla sua gara per via di un alettone (quello posteriore) volato via come una piuma al vento in pieno rettifilo principale. Monoposto competitive, sempre di più. Macchine resistenti come dieci anni fa non si poteva mai pensare. Ma fragili dal punto di vista delle componenti non inerenti al motore ed alla cellula di sopravvivenza. Gomme, alettoni, sospensioni, cerchioni stessi a volte, cedono di schianto, in modo imprevedibile e senza che nessuno intervenga con forza per arginare un problema che a lungo andare risulterebbe disastroso. Un grazie a Mosley per le sue norme che hanno salvato sicurezza e vita di molti piloti in questi ultimi anni. Ma c'è da chiedersi: costa così tanto appesantire queste macchine? Costa troppo dar loro una cinquantina (che son pure molti) di chili in più per rafforzare a dovere ogni componente a rischio (di cui quelle elencate sopra sono le principali)? Volere è potere, si diceva un tempo. Quindi la scelta va a chi, saggiamente, dovrebbe meglio gestire la sicurezza di quei pochi uomini che rischiano davvero la vita sul filo degli oltre 300 all'ora

Tornando alla gara, non c'è molto da dire sull'andamento del gran premio nelle prime posizioni: Michael Schumacher ha saputo gestire abbastanza bene quella manciata di secondi di vantaggio che si è creato giro dopo giro, passando per primo alla prima curva. Stavolta non ci sono state strategie pazzesche, neanche super tempi record, abbassati da un giro all'altro di decimi e decimi. Niente di tutto ciò, anche perchè Raikkonen ha siglato, prima di schiantarsi sulle barriere, il giro più veloce della gara. Qui la Ferrari poteva ottenere matematicamente il titolo Costruttori, ma una cattiva qualifica di Barrichello ed un suo tamponamento un po' ingenuo alla McLaren di Coulthard nel corso del primo giro, hanno compromesso la sua gara, facendolo concludere fuori dalla zona punti. Molto bella, invece, la gara di Button: terzo tempo in qualifica, però con retrocessione di ben dieci posizioni per via del cambio di motore. Una rimonta eccezionale, con sorpassi e sportellate degne di un vero pilota! Il tutto nonostante un problema al casco che lo ha costretto, per un cattivo fissaggio, a tenerlo lateralmente con una mano mentre guidava nei rettilinei e nei curvoni. Un po' scomodo, se si considera che il volante delle F1 è un po' indomito, duro e quadriforme. Il podio è stato completato da Fernando Alonso, che ha corso discretamente. Coulthard, con la McLaren di nuovo in forma, è arrivato quarto. Inesistenti le Williams: Montoya ha cercato di portare al limite la vettura, ma ha ottenuto quasi solo sbandate ed escursioni molto piccole ma poco costruttive fuori dall'asfalto. Pizzonia ha arginato un po' i problemi della vettura ed ha ottenuto un sufficiente settimo posto, che non è, comunque, poi così male. Sesto posto per Webber, con una Jaguar che ha lottato con le unghie (coerentemente al simbolo del marchio!), anzi, con gli artigli, per passare Sato e Trulli. L'ottava posizione è andata proprio al giapponese, che ha meritato la zona punti. Fisichella è giunto nono, per via delle difficoltà della Sauber, che non gli ha permesso di difendere al meglio la posizione. Peccato per Trulli, che in un sol colpo ha subito un duplice attacco da parte di Sato e Button, che formavano con lui un trenino, ad un tornante. L'abruzzese è finito fuori dalla zona punti. Classifica Piloti: Michael Schumacher sempre più imprendibile a quota 110 punti; Barrichello resta a 74, mentre Button avanza a 61. Trulli resta a 46, mentre Alonso sale a 39 e Montoya a 33. Nel Costruttori, la Ferrari va a 184, 99 punti in più della Renault, che sale (si fa per dire) a 85: in Ungheria basterà fare nove punti in più dell'avversaria francese per vincere il sesto titolo consecutivo. La BAR si avvicina alla Renault, giungendo a quota 76. Il prossimo appuntamento è a Budapest, tra ben tre settimane, per via delle dovute pause estive. Niente test fino a settembre, come avrete già letto in altre sezioni del sito. Si parla di riposo, di vacanze, ma paradossalmente si correrà proprio il giorno di Ferragosto