Max Verstappen si è laureato campione del mondo in virtù del successo di domenica scorsa in Giappone, consacrando così con il secondo sigillo personale una stagione da incorniciare. Una stagione che, al netto di una prima parte in lotta con la Ferrari, l'olandese ha praticamente dominato. Emblematico, in tal senso, il fatto che negli ultimi venti anni soltanto Michael Schumacher (2004) e Sebastian Vettel (2011) erano riusciti ad aggiudicarsi il titolo con quattro gare d'anticipo. Ciò è potuto avvenire soprattutto grazie alla Red Bull, che gli ha messo tra le mani una vettura incredibilmente veloce. Ma non è mancata anche un po' di fortuna.
Intervenuto al podcast F1 Nation, Paul Monaghan, ingegnere capo della Red Bull, ha ripercorso le tappe che hanno portato Verstappen al titolo piloti e presto il team di Milton Keynes a quello costruttori. Il britannico innanzitutto ha detto: "Ricordo il primo campionato costruttori in Brasile, nel 2010. Non credevo che potessimo arrivarci. Era una sorta di miraggio, ottenerlo è stato un enorme sollievo. Quello di quest'anno ce lo siamo meritato".
Monaghan ha poi continuato la sua analisi sottolineando l'enorme valore del successo Red Bull ai danni della Ferrari, una delle march più prestigiose e vincenti della storia: "Sono così entusiasta per tutti coloro che lavorano per la squadra o la supportano la squadra come Honda. Ci sono un sacco di persone a Milton Keynes che fanno un lavoro meraviglioso. Che lavoro di squadra! Abbiamo affrontato un delle più grandi case automobilistiche del mondo e le abbiamo battuta".
Soffermandosi su Verstappen, l'ingengere ha voluto elogiare l'olandese per la maturità raggiunta negli ultimi mesi: "Ho visto un Max più sicuro a livello di prestazioni. Delusioni come il Bahrain, l'Australia, non lo hanno fatto deragliare. L'ho visto calmo, mentre in passato spesso non è stato così. L'anno scorso è stato un anno tumultuoso con Lewis e ha combattuto fino in fondo. Quest'anno nelle avversità ha dimostrato livelli incredibili di abilità e competenza".
Poi, però, ha anche ammesso che Verstappen e la Red Bull hanno goduto di una bella dose di buona sorte nell'arco del campionato: "Siamo stati un po' fortunati se si guarda alla Spagna, non avremmo dovuto vincere quella gara, ma l'abbiamo fatto. Ho visto Max più maturo, che ha guidato meglio di quanto non l'abbia mai visto guidare. In Olanda abbiamo iniziato a sentire nostro il titolo? No, penso più a Monza, dove siamo stati un po' fortunati. Ma anche dopo allora non lo abbiamo mai dato per scontato. Anche perché Charles (Lelcerc, ndr) è un pilota infernale, vero? Non ho mai sentito il titolo in tasca fino al Giappone".
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