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20/10/2022 10:45:00

De Vries e il tradimento alla Mercedes: «Rapporto con limiti, Red Bull cerca quello che voglio io»


News di Giuseppe Canetti

Prima del Gran Premio di Monza, tutto lasciava presagire che nel 2023 Nyck De Vries potesse approdare alla Williams, squadra che lo ha fatto debuttare in una gara di Formula 1 proprio in Italia e strettamente legata alla Mercedes, team di cui è ancora pilota di riserva e con cui ha vinto i campionati di Formula E e Formula 2.

E invece, l'olandese l'anno prossimo vestirà la tuta dell'Alpha Tauri, compagine che, come sappiamo, appartiene al gruppo Red Bull. In un'intervista rilasciata al podcast ufficiale della F1, Beyond the Grid, il talentuoso Nyck ha voluto spiegare i motivi che lo hanno spinto a compiere il "tradimento".

De Vries: "Ecco perché ho scelto la Red Bull"

Nell'intervista rilasciata a Beyond the Grid, De Vries ha affermato che per la sua decisione si è rivelato fondamentale il viaggio in Austria durante il quale ha incontrato Helmut Marko per parlare del futuro.

"La settimana dopo Monza, sono andato a Graz ed ero con Marko, abbiamo trascorso due giorni molto belli in Austria. Abbiamo parlato del futuro mentre mangiavamo cibo locale. Ha un grande senso dell'umorismo. Mi ha mostrato grande apprezzamento per il fatto che sia andato lì da lui. Abbiamo parlato faccia a faccia", ha detto l'olandese.

Poi ha aggiunto: "In Red Bull è tutta una questione di cercare prestazioni e vittorie ed è quello che voglio anche io. Il futuro non era interamente nelle nostre mani. L'accordo era complicato, ma fondamentalmente quel viaggio mi ha fatto capire che avrei avuto una grande possibilità per il 2023. Ho conosciuto Marko nel 2009 a Monza, ma è stato il fine settimana in cui sono entrato in McLaren come giovane pilota".

De Vries, infine, ha ripercorso le tappe della sue esperienza in Mercedes, spiegando i motivi che lo hanno spinto a lasciare il team: "Quando ho vinto la Formula 2, ho iniziato a essere visto come un pilota Mercedes, ma il mio contratto mi consentiva di correre con loro soltanto in Formula E e come riserva in Formula 1. Abbiamo costruito un buon rapporto insieme in questi anni, ma dopo Monza mi è diventato chiaro che tale rapporto aveva dei limiti. Era importante chiarire la mia situazione a tutte le persone che potevano chiamarmi".

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