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06/11/2022 17:00:00

Il piano di Hamilton per tornare a vincere: sacrificio, organizzazione e comunicazione


Articolo di Daniele Muscarella
Lewis Hamilton è coinvolto in molte iniziative fuori dalla pista, ed ha cambiato la sua vita per riuscire a non fallire nessun obiettivo. Per tornare in alto è necessario azzerare le distrazioni ma anche migliorare la comunicazione tra lui ed il team

Già da molti anni Hamilton non è solo un Campione in pista ma è anche attivamente coinvolto in molte altre iniziative che richiedono tempo ed attenzione.

Più Lewis è rimasto in F1, più ha trovato cose da fare al di fuori dello sport: dalla creazione della sua fondazione Mission 44 per aiutare i giovani provenienti da ambienti poco rappresentati, al diventare comproprietario della squadra NFL Denver Broncos.

Ma piuttosto che distogliere lo sguardo dall'obiettivo principale, nel tentativo di raggiungere l'equilibrio, ha migliorato attivamente il suo approccio nell'affrontare un weekend di gara, per garantire che il lavoro quotidiano non ne risenta e rimanga la priorità assoluta.

"Ho cambiato il ritmo del mio fine settimana rispetto ad anni fa. In quei quattro giorni [da giovedì a domenica, giorno della gara], ho un solo obiettivo. Non si tratta di come si parla con i media o di come si viene visti, ma di come ci si presenta, del lavoro che si fa in pista, di come si guida in pista, di come si fa in modo che la macchina sia la migliore possibile e di come si può essere i migliori. Cerco di sfruttare tutto il tempo a mia disposizione e la parte più tranquilla della giornata è la fine della giornata, quando non c'è nessuno e non ho distrazioni. Posso esaminare i dati - e sono in costante contatto con il team di simulazione in fabbrica, quindi mentre è in funzione posso interagire in diretta con il pilota che sta guidando".

Organizzazione e sacrificio sono le parole chiave per descrivere l'approccio di Hamilton ai suoi tanti impegni

"Mangio in pista e poi sono esausto una volta finito. Alla fine comincio a rilassarmi, torno in albergo e poi passa poco tempo tra l'andare a dormire e il risveglio, quindi è questo che mi piace. Non voglio finire presto e andare a cena. Non ho voglia di andare a cena e perdere tempo a chiacchierare. Sono qui per una sola ragione: vincere le gare. Queste [le cene e altri eventi non legati alle corse durante un weekend di gara] per me sono tutte distrazioni, quindi non le faccio molto spesso, se non mai".

Tornando a parlare di sfide sportive, Hamilton ha spiegato perché crede fermamente di poter tornare a vincere

Nelle ultime gare il gap da Red Bull si è ridotto moltissimo ed Hamilton si è inserito nella lotta per la vittoria sia ad Austin che in Messico, ma il sette volte campione del mondo sa di avere ancora molto da fare per ritrovare la forma che ha portato la Mercedes a dominare la F1 dal 2014 al 2020. Per questo Hamilton si sta concentrando su tutti i dettagli che può controllare e sta lavorando con la squadra per farli progredire.

"La collina che dobbiamo scalare è enorme. Per noi è importante immaginarla come la montagna più grande, più ripida e più dura che si possa scalare, perché se si pensa che sarà una collina normale, non si raggiungono i risultati sperati. Bisogna pensare che sia la salita più difficile che si possa immaginare, il che significa che bisogna scavare a fondo. C'è un sacco di lavoro che abbiamo già fatto fino a questo punto per capire dove siamo, dove abbiamo sbagliato nelle precedenti decisioni che sono state prese l'anno scorso e quest'anno".

Infine Lewis ha fatto capire di avere ben chiaro cosa può attivamente fare per cambiare le cose, lavorando innanzi tutto su una migliore comunicazione con il team

"In termini di passi giusti per il prossimo anno, non è facile orientarsi perché ci sono molte opzioni diverse, ma la comunicazione è ciò su cui sto cercando di lavorare con tutti, assicurandomi che non ci siano questioni in sospeso, che non ci siano fraintendimenti su ciò che sento nella vettura e su ciò che voglio nella vettura, e assicurandomi che ci sia un dialogo continuo. Oggi mi sono seduto con Shov [il responsabile di pista Andrew Shovlin], Ron [Meadows, direttore sportivo] e Mike [Elliott, direttore tecnico] per fare domande: Questa è la mia preoccupazione, questo è ciò che mi tiene sveglio la notte, cosa possiamo fare? Come posso aiutarvi a fare meglio, a fare di più?. Non c'è molto che si possa fare, perché dobbiamo avere fiducia nel processo, ma è come far sapere alle persone che ci sei, che non è una cosa che devono risolvere da soli, e che la risolveremo insieme".