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05/12/2022 12:15:00

Brawn parla del regolamento tecnico 2026: ecco cos'è il DRS inverso


News di Giuseppe Cianci

Nel 2022 la Formula 1 ha avuto un netto cambio regolamentare, reintroducendo di fatto le monoposto a effetto suolo.

Questa nuova generazione di vetture permette ai piloti di restare più vicini alla vettura che li precede, e di non consumare troppo le gomme quando si è in scia della macchina davanti, permettendo così più sorpassi e più spettacolarità. Già da adesso però si sta pensando alle modifiche da apportare per il 2026, e come riportato da motorsport.com, Ross Brawn ha parlato di cambiamenti che interesserebbero l'aerodinamica. 

Il progetto aerodinamica attiva, forze e debolezze

La Formula 1 sta diventando sempre più uno spettacolo, che non si ferma alla sola gara di domenica, ma che punta ad attirare i fan in pista già dal giovedì. Liberty Media è costantemente a lavoro per trovare nuovi circuiti dove far correre le vetture. Nel 2023 avremo il ritorno del Qatar e vedremo per la prima volta il tracciato cittadino di Las Vegas, oltre ad assistere in alcuni circuiti alle gare sprint. Il prossimo step è quello di pensare ad un ulteriore cambio regolamentare, che vedremo solamente nel 2026.

Come riportato da motorsport.com i responsabili F1 stanno valutando d'introdurre l'aerodinamica attiva. Inizialmente l'idea era quella di ridurre i consumi ed essere sempre più green, ma adesso si sta cominciando a studiare un modo per utilizzarla come un vero e proprio strumento per aumentare lo spettacolo e rallentare il leader.

Ross Brawn in un'intervista rilasciata per Autosport ha dichiarato: "Uno degli aspetti più importanti delle vetture 2026 è l'aerodinamica attiva. Penso che sia uno step avanti in ottica efficienza, ed è molto allettante. Deve essere ancora studiata bene, e dobbiamo capire se è possibile usarla in sicurezza, ma l'aerodinamica attiva è già presente nelle vetture che utilizziamo oggi, il DRS".

Poi entrando più nel dettaglio spiega: "Con l'aerodinamica attiva, si potrebbe influenzare il pilota che sta davanti. La vettura che segue, stando in scia, potrebbe arrivare a una distanza da quella che precede grazie alla quale l'auto davanti perda un po' di carico aerodinamico, mentre chi sta dietro ne guadagni, rendendo così più facile il sorpasso. Si potrebbe giocare di strategia". Conclude poi dicendo: "Non sto dicendo che nel 2026 lo faremo, ma è comunque un'opportunità ".

A differenza dell'attuale DRS, attivabile solo in alcune zone del tracciato quando si è a meno di un secondo dalla vettura davanti, il concetto di aerodinamica attiva, come spiegato da Brawn, è quello che porterebbe i team a sviluppare due setup differenti per ogni gara. Per i rettilinei si userebbe una configurazione a basso carico aerodinamico, avendo così una minore resistenza all'avanzamento, per le curve invece, si utilizzerebbe un assetto con molta deportanza. Questo però andrebbe a svantaggiare il leader, aiutando le vetture che inseguono, ma snaturando il concetto di corse automobilistiche e della Formula 1, non permettendo all'auto migliore di scappare via. Questa implementazione verrebbe inserita proprio per aumentare lo show, ma se così facendo si andasse a penalizzare il pilota in testa potrebbero presentarsi scenari dove nessuno vorrebbe prendere la leadership della corsa, per non avere uno svantaggio rispetto ai rivali, e prendersi la posizione solo durante le ultime tornate di gara.

Nel 2023, vedremo durante il campionato sei gare sprint, e con il progetto di aumentarle sempre di più durante gli anni, il lavoro dei team in questi particolari weekend sarebbe ancora più complesso, in quanto, con la qualifica il venerdì, il regime di parco chiuso scatterebbe subito. Nell'ottica di vedere queste gare corte anche nel 2026 diventerebbe alquanto difficile per le scuderie lavorare a due setup diversi, facendo fronte pure a eventuali noie tecniche o problemi che potrebbero presentarsi durante l'evento, senza dimenticare l'aspetto più importante, la sicurezza.

Foto twitter.com

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