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12/02/2023 13:15:00

Ford sull'ingresso in F1: «Possiamo contribuire ad un progetto tecnico di una simile portata»


News di Marco Sassara

Ford-Red Bull. Nel 2026 assisteremo ad un binomio totalmente inedito in Formula1 che però ha già tutte le carte in regola per essere una partnership di successo. Se da un lato possiamo comprendere le ragioni che hanno spinto il brand americano a legarsi con l’attuale team campione in carica, magari qualcuno potrebbe domandarsi come mai il costruttore ha deciso di entrare in Formula1 proprio in occasione dell’anno in cui subentrerà il nuovo cambiamento regolamentare riguardante le power unit.

Le ragioni che hanno spinto Ford in F1

Quesito a cui ha recentemente risposto il global director Ford, Mark Rushbrook in un incontro organizzato con la stampa: “La decisione deriva da un lungo viaggio iniziato più di due anni fa. Abbiamo studiato tutte le opzioni. Volevamo comprendere appieno quello che sarebbe stato il futuro dello sport. Il nostro interesse è stato catturato dall’impegno verso il progresso tecnologico, i carburanti sostenibili, l’azzeramento delle emissioni di carbonio e il voler sviluppare maggiormente la parte elettrica per rendere l’ibrido ancora più potente. Crediamo di poter contribuire allo sviluppo di un progetto tecnico di una simile portata, continuando ovviamente nel nostro percorso di apprendimento”.

Oltre alla componente tecnica, una forte spinta è stata data anche da “L’aumento di popolarità che lo sport ha avuto negli ultimi anni”, ha proseguito Rushbrook secondo quanto riportato da ‘RacingNews365.com’. “Abbiamo pensato che il bacino di fan internazionali che possiede ci avrebbe fornito una piattaforma in grado di raccontare la nostra storia aziendale, sia per quanto riguarda i dipendenti che i prodotti. Questo è ciò che ci ha permesso di dire ‘Ok, adesso è il momento di entrare in Formula1’. Il passo successivo è stato scegliere il modo giusto per farlo”.

Da qui la decisione di unirsi alla Red Bull: “Abbiamo parlato con diversi team. Non appena abbiamo palesato un interesse ad entrare in F1 si sono fatte avanti molte persone. Questo sia per quanto riguarda team esistenti che potenziali. All’inizio non eravamo molto convinti delle proposte che stavamo ricevendo e tornare come team factory sarebbe stato molto dispendioso: non ci sembrava strategicamente giusto. Con la Red Bull è stato subito chiaro che le cose tra noi sarebbero potute funzionare nel modo corretto. Per noi era importante entrare in Formula1, ma dovevamo farlo nel momento e nel modo giusto. Crediamo di esserci riusciti”, ha concluso.

Foto: Red Bull Racing

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