Sono trascorsi precisamente trent'anni dall'11 aprile 1993, quando, sul circuito di Donington, andò in scena il Gran Premio d'Europa. Un Gran Premio passato alla storia per una prestazione mostruosa, parliamo ovviamente di Ayrton Senna. Il brasiliano, reduce da una qualifica abbastanza complicata, scattò male in partenza retrocedendo al quinto posto. Ma poi diede vita a quello che viene ricordato come il "Giro degli Dei".
Dopo le prime due curve, infatti, aveva già superato sia Michael Schumacher che Wendlinger, quest'ultimo all'esterno in prossimità dell'Old Hairpin. Damon Hill gli si arrese solo due curve più tardi, alla McLean's. Senna completò poi la rimonta superando anche Prost per la testa della corsa. Da quel momento il primato della sua McLaren fu inattaccabile: andò a vincere la gara - disputatasi in condizioni prevalentemente di bagnato - facendo registrare il giro veloce passando dalla corsia dei box.
Johnny Herbert, classe 1964, era in pista a Donington quel giorno. "Giunsi quarto con la Lotus perché scelsi la tattica migliore, cambiando le gomme solo due volte e usando le traiettorie giuste", racconta ai microfoni di Autosprint. "Quando piove lì devi guidare come se stessi su un kart, non su una F.1, e Ayrton lo sapeva e così fece. Al di là di questo, se tu mi chiedi un commento su cosa il campionissimo fu capace di fare, mi limito a utilizzare tre lettere maiuscole e un punto esclamativo: WOW! Mentre Alan non fu mai a suo agio, Senna mostrò per tutta la gara un incredibile istinto nell’andare a trovare maggiore grip possibile in ogni centimetro di traiettoria e questo dette vita a una performance assai speciale. Per questo sono il primo a dire che si trattò di una prodezza spettacolare e degna di restare nella memoria di tutti", aggiunge.
Pur riconoscendo alla prestazione sfoderata da Senna i caratteri dell'eccezionalità, Herbert ritiene che il brasiliano abbia fatto di meglio nella propria carriera: "A me, personalmente, piace molto di più la sua prima vittoria in F.1, al Gp del Portogallo 1985, al volante della Lotus, perché lì a mio avviso le condizioni meteo si presentavano decisamente più proibitive". Infine conclude: "Piuttosto la metterei così: Donington 1993 resta una gara degna di passare agli annali come il più bel primo giro in tutta la storia dei Gran Premi".
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