Come sappiamo, in Azerbaijan debutterà un nuovo format di weekend così suddiviso:
VENERDI': FP1 (60 minuti); Qualifiche GP (sessione standard).
SABATO: Qualifiche Sprint (Sprint Shootout). La SQ1 sarà di 12 minuti su medie, la SQ2 di 10 minuti su medie e la SQ3 di 8 minuti su morbide; Gara Sprint (con stessi punti del 2022)
DOMENICA : Gran Premio
Si tratta di una rivoluazione già molto chiacchierata, nel bene e nel male. Vediamo cosa ne pensa il giornalista, nonché esperto di Formula 1, Leo Turrini.
"So di turbare i miei tanti amici puristi, eppure io aspetterei prima di bocciare il nuovo format che la F1 si appresta a sperimentare in quel di Baku. In pratica avremo due qualifiche, una al venerdì che vale per il Gp e una al sabato buona per la griglia della Mini Race. E avremo due gare. Quella Sprint e quella classica. Conosco e comprendo le obiezioni dei tradizionalisti. Ma è così sbagliato provare a cambiare?", si chiede retoricamente Leo Turrini in una sua analisi per quotidiano.net.
Poi continua il suo affondo con altri interrogativi: "Siamo sicuri, nel 2023, che tre sessioni di prove libere siano più interessanti? Per chi? Ovviamente, io non ho alcun interesse “personale” sulla materia. Alla mia veneranda età, potevano tenere tutto com’era, per carità. Ma non temo l’innovazione in quanto tale".
La chiosa finale: "Rispetto chi si illumina di immenso seguendo le free practies, o come si scrive, ma vi assicuro che, nel 99% dei casi, ve lo assicuro avendole seguite dal vivo per un quarto di secolo, beh, erano una noia pazzesca. Persino per i piloti e per gli ingegneri. Facciamo dunque la prova del budino: mangiamoci il format di Baku e poi semmai diciamoci che fa schifo".
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