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29/05/2023 22:15:00

Wolff: «La Red Bull non deve essere rallentata». Ma poi ritorna sul budget cap


News di Prisca Manzoni

Se c'è qualcuno nel paddock che sa come si domina un'era della Formula 1, quello è di sicuro Toto Wolff. Il manager austriaco, infatti, sta sperimentando da due anni a questa parte cosa vuol dire non essere in cima alla griglia e lottare per agguantare un secondo posto nella lotta costruttori. Prima del 2022, però, la musica era ben diversa, dal momento che la Mercedes è stato il punto di riferimento da battere tra il 2014 e il 2021, arco di tempo in cui ha vinto ben 8 titoli costruttori di fila. 

Quest'anno, invece, è evidente che l'asso della superiorità tecnica lo abbia la Red Bull, come si vede dalla sequenza di 6 vittorie in 6 gare e dal gap di quasi 30 secondi che Verstappen ha rifilato ad Alonso domenica a Monaco. La forza della RB-19 sta emergendo nonostante il cambio di regolamento di due anni fa mirasse a compattare le performance delle diverse vetture in griglia. Di recente sembrava anche che la Formula 1 volesse cambiare delle norme in corsa per evitare uno strapotere della squadra di Milton Keynes. Tuttavia, Wolff ha bocciato l'iniziativa: "Se cercassimo di uniformare tutte le performance rovineremmo lo sport. Questa è meritocrazia, il miglior pilota nella macchina migliore, costruita a parità di soldi, vince il campionato".

"La penalità deve arrivare per il budget cap"

Nel pieno del suo stile, il team principal della Mercedes non si è tirato indietro dal lanciare qualche frecciatina sulla lieve penalità inflitta alla Red Bull per aver oltrepassato il budget cap: "Se infrangi le regole devi essere penalizzato in modo forte, ma non possono mettere dei limiti solo perchè qualcuno ha fatto un ottimo lavoro. La Red Bull è veloce in ogni condizione e Verstappen è nella sua forma migliore. Anche oggi lo si è visto uscire di traiettoria ogni tanto, ma ha comunque portato a termine la gara, il che dimostra il suo talento".

Dal lato della sua Mercedes, l'unica alternativa al momento è diventare i cacciatori. "Noi dobbiamo fare un lavoro migliore e colmare il buco, trovare soluzioni intelligenti. Spero che miglioreremo più velocemente di loro per poter tornare in lotta presto", ha detto l'austriaco. Inoltre, ha aggiunto un'ultima nota sulla questione della spettacolarizzazione delle corse, il vero motivo per cui si spinge così tanto ad avere performance simili trai i costruttori: "Alla fine questo è uno sport, che faccia bene allo spettacolo oppure no. Certo, una lotta tra 10 o 2 piloti è meglio per tutti noi, ma se non c'è bisogna accettarlo e cercare di tornare dove conta". 

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