La vittoria dello spagnolo era "solo" una semplice previsione, dal momento che gli eventi del sabato avevano catapultato la Ferrari e Michael Schumacher in ultima fila.
Si sa, chi parte davanti su questa pista difficilissima, stretta, angusta e al tempo stesso dal fascino unico, intrisa di tanta storia (dell'auto e non solo) ha la meglio sul resto dei concorrenti.
Così è stato per Fernando, il quale non ha comunque avuto vita facile, grazie a Raikkonen, che lo ha tallonato per una buona parte di gara.
Come sempre non ci sono particolari commenti da fare sulla gara di Alonso, che è stato praticamente perfetto nel gestire il proprio vantaggio e portare a termine al primo posto un gran premio che non lo aveva mai visto sul podio (ricordate quell'incidente potenzialmente pericolosissimo nel 2004 all'uscita del tunnel con Ralf Schumacher?).
Una gara ben condotta e che spinta in poppa dal vento della fortuna è stata quella di Michael Schumacher: il tedesco, partito ultimo, ha subito effettuato qualche sorpasso portandosi in sedicesima posizione dietro Jenson Button, per poi effettuare una sola sosta e cercare di recuperare il più possibile uno svantaggio consistente accumulato nelle retrovie dietro i vari piloti più lenti.
Complici numerosi ritiri "eccellenti" (Trulli, Raikkonen e Webber) nelle prime posizioni, il tedesco è riuscito a concludere in quinta posizione, velocissimo nel recuperare il terreno perso e incollato al retrotreno del suo ex-compagno Rubens Barrichello.
L'unico vero "rimescolamento delle carte" si è avuto quando, a circa trenta giri dal termine, Mark Webber ha dovuto fermare la sua Williams (con motore arrosto) nei pressi della salita del Massenet, dopo la curva St. Devote, costringendo i commissari ad andare oltre la bandiera gialla e far uscire la safety car, che ha un po' ricompattato, come al solito, il gruppo.
Gran peccato anche per Raikkonen, costretto ad un mesto ritiro a causa del propulsore Mercedes in fiamme, per non parlare dell'ottima prestazione di Trulli, ancora tra i primi quando ha dovuto parcheggiare la sua Toyota accanto al guard-rail e quindi ritirarsi.
Il secondo posto è andato comunque ad una McLaren: dopo varie prestazioni non felicissime, Juan Pablo Montoya è riuscito a portare a casa ben otto punti iridati; per la gioia del film (e non solo) sponsorizzato dalla Red Bull, David Coulthard ha completato il podio, sfoggiando uno spettacolare mantello rosso (il suo compagno, Klien, aveva invece una tuta completamente blu con una S rossa sul petto).
Dopo la cerimonia del podio i piloti non se la sono sentita di festeggiare, per ovvie ragioni: Alonso ha semplicemente portato ai suoi meccanici la bottiglia di champagne, non prima di aver alzato al cielo il suo cappellino blu con la scritta Michelin. Un segno di rispetto e di umanità nei confronti di chi la gara l'avrà vista da molto in alto ed avrà esultato insieme a tutti gli altri