Daniel Ricciardo è tornato, con gran gioia di molti appassionati, sulla griglia di Formula 1, sebbene il suo arrivo sia costato il posto a Nyck De Vries. L'olandese, infatti, è stato cacciato dopo soli 10 Gran Premi poichè non stava portando a casa i risultati desiderati, nel classico stile di Helmut Marko. Nella sua prima intervista concessa dopo l'annuncio, l'australiano sfoggiava il suo consueto sorriso, e non nascondeva la gioia di poter tornare in una monoposto.
"È bello, davvero bello. Mi sono goduto questi sei mesi di stop, mi hanno fatto bene, ma più gare vedevo, più guidavo sul simulatore e più mi veniva voglia di tornare. Quando poi sono salito sulla macchina qualche giorno fa sono tornato a casa. Al primo giro ho pensato a quanto fosse veloce, ma poi dopo un po' mi sono abituato, e volevo spingere ancora di più. Mi sono divertito", ha detto l'Honey Badger, commentando i suoi giri di pista a Silverstone a bordo della RB-19 in un test Pirelli.
Proprio i tempi segnati durante quell'evento hanno portato Marko a chiamare De Vries, per dirgli che non era più il benvenuto in Alphatauri. In modo abbastanza subdolo, Daniel Ricciardo ha affermato che lui è sempre stato pronto a sostituire un pilota nel corso dei suoi mesi di stop, sapendo bene la poca pazienza mostrata dai vertici della squadra. "Sono stato con la famiglia Red Bull per molto tempo, e sapevo come funziona da loro. Certo, questa stagione ero dietro le quinte, ma ero sempre pronto e dentro di me pensavo: "Forse mi chiameranno". Dovevo essere disponibile nel caso in cui Max o Checo non avrebbero potuto guidare, e mi allenavo sempre, perchè questo sport è imprevedibile".
Lawrence Baretto, giornalista della Formula 1, gli ha poi chiesto come avesse reagito quando ha visto il nome di Helmut Marko sul suo telefono. "Ho solo risposto alla chiamata e ho aspettato che parlasse. A volte cerchi di prepararti e pensi "E se mi chiede questo? E se mi chiede quello?", ma quella volta invece lo ho solo ascoltato. Non ho dovuto pensarci troppo, perchè con la Red Bull mi sento a casa, e sto rivivendo dei bei momenti. Queste erano le chiamate che ero abituato a ricevere e quelle opportunità che mi offrivano. Non c'era alcun dubbio che avrei risposto di sì, ma ho realizzato dopo che sarei tornato in Formula 1 in due settimane", ha risposto l'australiano.
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