Qualche settimana fa, il circuito di Spa Francorchamps ha portato via un'altra vita: quella di Dilano Van't Hoff, pilota olandese di soli 18 anni. Quando il circus è arrivato al tracciato belga, i pensieri di molti erano rivolti sia a lui come ad Anthoine Hubert, al punto che Pierre Gasly ha voluto ricordarli con una corsa a piedi in loro onore. Il giovane della FRECA aveva come modello il suo connazionale Max Verstappen, il quale ha mostrato la parte più vulnerabile ed emotiva di sè in un'intervista al giornale formule1.nl.
"So com'ero quando guidavo la Formula 3. Non c'era paura. Non ce l'ho neanche adesso, ma penso di più alle possibili conseguenze delle mie azioni. Cosa potrebbe succedere se... All'epoca non ci avevi mai pensato, guidavi per puro istinto. Non parlo di Dilano adesso, perché è stato scelto da qualcun altro, ma in generale da pilota junior corri più rischi folli che in età avanzata", ha detto il due volte campione riguardo all'incidente.
Inoltre, Verstappen ha voluto soffermarsi sul fatto che il motorsport è rischioso, ma allo stesso modo ci possono essere incidenti anche in contesti quotidiani, e ciò non ferma nessuno dal vivere. In particolare, alla domanda riguardo al voler mettere un possibile figlio su un go-kart, il 25enne ha risposto: “Questi pensieri sono molto logici, ma anche tuo figlio può essere investito da una bicicletta ad Amsterdam. I rischi fanno parte della vita o devi metterti in un gesso e stare a casa. Ma ovviamente ti fermi. Anche io lo ho fatto".
"Quando è uscita la notizia dell'incidente di Dilano, ho lanciato un messaggio sui social. Poco dopo ho visto che la sorella di Dilano aveva commentato sotto il mio post: 'Max, sei stato il suo grande esempio. Grazie per questo messaggio.' Quella risposta ha fatto qualcosa per me. Ho pensato subito alla mia famiglia: se fosse successo a me, loro avrebbero... Poi ti fermi", ha concluso l'olandese.
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