In una recente intervista rilasciata ad Autosprint Frederic Vasseur ha parlato di come, dal suo arrivo a Maranello fino ad oggi, le cose siano molto cambiate all'interno della Scuderia Ferrari. Di seguito vi riportiamo le parole del francese.
Vasseur parlando dei miglioramenti fatti dal team italiano ha dichiarato: "Siamo miglia avanti. Penso che non esista una struttura perfetta in un quadro di continua evoluzione: se non ti evolvi per due anni sei morto. Noi faremo alcuni cambiamenti in futuro, e questo a breve, medio e lungo termine. Ma è una cosa assolutamente normale e in linea con quello che fanno gli altri".
Analizzando poi quanto accaduto in casa Alpine ha aggiunto: "Sono sorpreso dalla sequenza degli avvenimenti, ma non sono parte della squadra e non posso entrare nel merito. Forse, avrei aspettato il lunedì dopo la gara per dare la notizia".
Tornando a parlare del Cavallino il francese ha dichiarato: "Serve sviluppare la macchina e la squadra per fare un miglior lavoro e progredire di gara in gara per tornare ad essere competitivi. Abbiamo visto a Barcellona, quando abbiamo portato una serie di novità tecniche, abbiamo faticato ed eravamo in una fase di comprensione e sviluppo. Sette giorni dopo, in Canada, avevamo il potenziale per vincere il Gran Premio. La cosa più importante per me è migliorare ogni singolo pilastro della performance. Stiamo lavorando su tutti gli aspetti che influiscono sulla prestazione, piloti inclusi. Abbiamo un piano che ci dice che la nostra vettura sarà più veloce di due decimi a settembre, altri due ad ottobre, e altri quattro nel 2024. Abbiamo la nostra tabella di marcia e non possiamo perdere tempo a concentrarci su quella degli altri, anche perché non la conosciamo".
Quando poi gli è stato chiesto se l'approccio giusto per tornare a vincere fosse quello del pugno di ferro, utilizzato da Todt nell'era Schumacher, ha risposto dicendo: "Il pugno di ferro non è il mio sistema, e i tempi sono cambiati. L'approccio psicologico delle persone è diverso, ci vuole un sistema che sia più inclusivo e che renda tutti partecipi di un progetto vincente. Questo vale in qualsiasi ambito, non solo in Formula 1, non ci sono ricette vincenti per definizione. Bisogna semplicemente migliorare il sistema, e Jean è stato fantastico in questo".
Il team principal della Rossa ha poi rivelato: "Quando sono arrivato in Ferrari, dal di fuori in tanti mi avevano messo in guardia dicendomi che non sarebbe stato facile e che ci sarebbero state rigidità da superare. In realtà non è così, tutto è molto meglio rispetto a come mi era stato descritto. Non appena faremo meglio in termini di performance, si creerà un circolo virtuoso anche internamente. Inoltre stiamo reclutando a ritmi molto elevati per rafforzarci. Stiamo mettendo sotto contratto dei professionisti che arriveranno tra due anni nel rispetto dei contratti in essere, ma se non iniziamo a farlo non arriveranno mai. Serve tempo per mettere su una squadra".
Vaseur ha poi concluso dicendo: "Quando si ingaggiano dei profili senior ci vuole parecchio tempo prima che arrivino. Se saranno operativi nel 2025, il loro contributo si vedrà nella vettura 2026. È un sacco di tempo, ma il messaggio del prendere certe persone serve anche per creare un sentimento positivo all'interno del team, negli sponsor e nei media. Noi in un anno assumiamo ottanta persone, ma mai nessun nome viene fuori, quest'anno ne stiamo prendendo quaranta in più. Forse si saprà chi saranno quando iscriveranno i figli nelle scuole di Maranello".
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