Una delle differenze più evidenti nella gestione della comunicazione tra Frederic Vasseur e Mattia Binotto è la schiettezza e la trasparenza. Il team principal transalpino non si sottrae nell’affrontare qualsiasi aspetto del suo mandato al timone del Cavallino Rampante. Nella recente intervista rilasciata alla rosea, Il manager di Draveil ha espresso una sorta di primo consuntivo della sua esperienza in rosso, iniziata il 9 Gennaio di quest’anno. Non ha nascosto che l’inizio di stagione è stato molto duro, in quanto i target fissati dall’area tecnica nella progettazione della SF-23 sono stati completamente disattesi: “Non ci aspettavamo questi risultati, ma è stato visibile dal primo giorno in pista. La cosa più importante in questi casi è come si reagisce come gruppo e la reazione e stata buona. Tornare al vertice richiede tempo come quando una nave molto grande deve cambiare rotta, la cosa non è immediata”.
Per quanto concerne la stagione in corso, il numero uno della GES ha dichiarato che lo sviluppo in galleria del vento sulla monoposto è stato concluso a fine luglio, tuttavia nelle prossime dieci gare saranno portati in pista gli aggiornamenti frutto dell’ultima fase di evoluzione del progetto 675. In merito all’inaspettato passo indietro della SF-23 rispetto ai risultati della stagione 2022, Vasseur ritiene che alcune aree della monoposto 2023 sono state eccessivamente estremizzate al punto tale da perdere le qualità offerte dalla originale veste aerodinamica della F1-75. Ciò ha determinato più di un grattacapo per i piloti, costretti a domare una monoposto imprevedibile e dal carico aerodinamico poco costante.
Per quanto riguarda il progetto 676, il manager francese, si è limitato a specificare che lo studio della monoposto 2024 è in fase di modellazione “filosofica” come dichiarato testualmente lasciando intendere che il progetto sarà deliberato sfruttando il massimo de tempo a disposizione: ”La scadenza della nuova rossa non è a fine anno. L’importante è essere pronti per il Bahrain a Marzo”.
Per quanto concerne i piloti, Vasseur non ha nascosto di aver dovuto gestire il bollente spirito di Charles Leclerc e di aver apprezzato la consistenza di Carlos Sainz: “Si può fare sempre meglio, come squadra e come piloti. Charles non si aspettava una situazione così e all’inizio ha spinto più del dovuto, ora sembra aver metabolizzato la situazione. Carlos è molto consistente ed è un buon riferimento per noi. Charles è un impulsivo, se qualcosa non va bene non si trattiene. Però per il bene suo e della squadra, a volte è meglio calmarsi prima di parlare”.
Charles Leclerc e Carlos Sainz nei box della scuderia Ferrari
Purtroppo l’impulsività di Charles Leclerc è diventata frustrazione a causa del ripetersi dei medesimi errori che non possono essere certamente addebitati al recente mandato del manager francese. Probabilmente altri colleghi più titolati al posto di Charles avrebbero assunto un comportamento più scomposto dopo anni di illusioni/delusioni.
In merito al tormentone estivo relativo al corteggiamento della storica scuderia italiana verso l’epta campione de mondo, Vasseur ha precisato che l’amicizia che lo lega a Lewis Hamilton, frutto della felice collaborazione nelle formule propedeutiche, è oggetto di speculazioni infondate.
Hamilton e Vassuer ai tempi della loro collaborazione in GP2 alla ART Grand Prix nel 2006
Molto interessante quanto sibillina la chiosa finale in merito alla presunta trattiva con Lewis Hamilton: "Non voglio paragonarlo ai nostri piloti. Ma il contributo di un top driver non è solo di guida, è anche tecnico, di strategia, di aiuto nell’ingaggiare un ingegnere. E in questo caso se hai un Hamilton, un Verstappen ma anche un Leclerc è più facile. Chi lavora in Formula 1 è appassionato di corse, gli piace lavorare con i campioni”
Balza ovviamente agli occhi l’assenza di Carlos Sainz all’interno della disquisizione. Appare inoltre evidente che l’attrattività della Scuderia Ferrari verso i tecnici top sarebbe facilitata se campioni del calibro di Lewis o Max Verstappen sposassero la causa del Cavallino Rampante dato che Charles fa parte della scuderia da diversi anni. Una motivazione a supporto della difficoltà di persuadere ingegneri top o l’ammissione che allo stato dell’arte, senza un campione affermato il fascino del team di Maranello rischia di dissolversi? Nel mentre il (fin troppo) loquace ingegnere transalpino ha confermato l’insourcing di 25 ingegneri, non ancora operativi in virtù del gardening leave.
Vasseur e Wolff: un’amicizia che ha rasserenato i rapporti tra Ferrari e Mercedes
Tra questi Loic Serra, Performance engineer Mercedes, per il quale Vasseur spera di raggiungere un’intesa con il suo amico Toto Wolff sui tempi di phase-out. Il team principal della rossa ha lasciato intendere che le date sui trasferimenti possono essere oggetto di uno scambio di “pedine” sull’asse Maranello-Brackley. Per l’ennesima volta Vasseur ha fornito un’analisi sincera del presente e del futuro a medio termine della scuderia modenese. L’auspicio è che alle parole seguano i risultati in pista. La storia della rossa è fin troppo colma di buoni propositi tristemente disattesi.
Foto copertina www.ferrari.com