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18/09/2023 11:00:00

Terruzzi: «Sainz ricorda Villeneuve e regala alla Rossa quello che era atteso da Leclerc»


News di Fabrizio Parascandolo

La Ferrari è finalmente tornata sul gradino più alto del podio, dopo più di un anno dall'ultima volta (Austria 2022 con Leclerc). Lo spagnolo è sempre stato in pieno controllo della corsa: ha gestito perfettamente le proprie gomme, ha dato drs a Norris volontariamente per far sì che Russell non lo superasse nella sua rimonta finale e non ha commesso un singolo errore.

Una gara, insomma, da vero e proprio Matador; capace di essere glaciale sotto l'immensa pressione dell'universo Rosso. Alla fine, ha regalato alla Ferrari quello che era atteso da Leclerc, come scrive Giorgio Terruzzi per il Corriere della Sera.

Nella sua consueta analisi del lunedì, infatti, il giornalista non può fare altrimenti che lodare il pilota spagnolo e il suo fantastico periodo di forma: "Stato di grazia. Quando i gesti, persino i più complessi, si fanno armonici, certi; quando i pensieri volano alti, istintivi e felici; quando i sentimenti allargano il cuore, trasformano l'anima in un pesciolino argentato che guizza e salta. Sembra innamorato Carlos Sainz mentre stupisce e vince", ha affermato.

I suoi complimenti per Carlos, però, non terminano qui: "Una trasformazione sorprendente quanto l'aerodinamica della sua Ferrari. Luce negli occhi, una sicurezza da leader". Non manca un confronto con Leclerc, che viene spesso indicato come il pilota più di talento, quello da cui ci si aspetta di più: "La reputazione ribaltata nel giro di un mese per regalare all'enorme famiglia rossa ciò che era atteso da Leclerc. Abbiamo una inversione di ruoli ma anche una modalità molto diversa".

Nel prossimo passo Terruzzi si concentra su come l'approccio di Sainz, molto più calcolato e ragionato piuttosto che concepito per emozionare, sia stato quello vincente: "Carlos non infiamma, procede per calcolo e misura, con una padronanza mentale svelata da comunicazioni audio in corsa simili a bollettini da calma piatta. Nessuna sbavatura, una ratio dominante, ciò che gli ha permesso di evolvere dentro la stagione più critica, quella che avrebbe potuto trasformarlo in un gregario ad alto rendimento", ha detto.

Il giornalista paragona la guida dello spagnolo di ieri con quella di Gilles Villeneuve al Gran Premio di Spagna del 1981: "Lo spettacolo offerto a Singapore porta un marchio anomalo e sconcertante. Per un attimo ha fatto pensare alla strepitosa vittoria di Villeneuve in Spagna, 1981: Laffite, Watson, Reutemann e De Angelis alle calcagna, racchiusi In un secondo, tenuti dietro sino al traguardo". Terruzzi, inoltre, spiega le analogie e le differenze tra lo spagnolo e il mito canadese: "Sainz da Villeneuve è lontanissimo per stile e carattere; approccio e attitudine. Di simile c'è la tensione di chi guarda, la sensazione di avere di fronte un giorno memorabile".

Infine si legge un commento sulla prestazione da "team player" di Charles Leclerc, per aiutare il proprio compagno di squadra a ottenere il successo, nonostante non stia attraversando un momento facile viste le prestazioni dello spagnolo: "Nel momento in cui è Carlos a ostentare i gradi di capitano, Leclerc offre il suo lato migliore. Accoglie e supporta, protegge e si complimenta con una sincerità onorevole, una bellissima umanità. Non deve essere facile per Charles accorgersi di aver smarrito il proprio oro, guidare una Ferrari che non lo premia affatto, lo affligge. Eppure, onesto e umile come un vero soldato. Per questo, se non per gratitudini pregresse, merita di essere sostenuto proprio ora. Anche se a Leclerc serve rintracciare quel tocco di grazia che ben conosce, ciò che spazza ogni nuvola, che ha trasformato i desideri, lo sguardo, le mosse, del suo fortissimo compagno di squadra", ha concluso.

Foto copertina facebook terruzziFoto interna ferrari media

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