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18/09/2023 11:55:00

Dal baratro di Zandvoort al trionfo a Singapore. Qual è la vera Ferrari?


News di Prisca Manzoni

È stato un lungo anno per i tifosi della Ferrari: dopo le parole del 2022, un cambio nelle gerarchie interne e le promesse fatte nell'inverno, c'erano alte aspettative sulla SF-23, che però il GP del Bahrain ha presto fatto crollare. Dietro alle Red Bull, però, la lotta per il secondo posto nei costruttori è sempre stata molto accesa, con quattro team diversi a contendersi il ruolo di "primi degli altri". E, sebbene il Cavallino sembrasse avere qualcosa di meno rispetto ai rivali, alla fine è stata lui a interrompere la scia vincente della squadra di Milton Keynes, con un percorso verso la vetta iniziato dalla pausa estiva. 

I passi per l'inversione di rotta vengono descritti in modo accurato dalla Gazzetta dello Sport: "Innanzi tutto la vettura è riuscita a gestire le gomme, cosa nient'affatto scontata. La Ferrari a Singapore è riuscita a viaggiare bassissima nonostante gli inevitabili avvallamenti tipici dei circuiti cittadini. Il risultato è stato un ammirevole equilibrio tra avantreno e retrotreno, così da ridurre in modo netto il trasferimento di carico. Le Rosse scivolano meno che in passato e meno delle avversarie, il che ha permesso di salvaguardare gli pneumatici come mai si era visto quest'anno. Il problema del degrado però è stato risolto solo in parte, per circa il 60/65%". 

"Suzuka è la cartina tornasole ideale"

Ciò che ha dato speranza agli appassionati è il fatto che la SF-23 si sia trovata a suo agio in due tipi di pista completamente diversi, come Marina Bay e il tracciato brianzolo, quando invece a inizio anno le prestazioni erano più variabili. Tuttavia, Filisetti e Salvini scrivono che non è cambiato nulla nella monoposto in queste due settimane ma, riportando le parole di Frederic Vasseur, è stato il GP d'Olanda che ha permesso al team di capire qualcosa in più riguardo agli assetti, unito al grande lavoro di Sainz. Per esultare, però, bisogna aspettare il prossimo appuntamento. "La pista di Suzuka è una delle più complete, con tratti lenti e veloci alternati. È dunque la cartina tornasole ideale. Se la Ferrari sarà competitiva anche lì, e le differenze tra Monza e Singapore suggeriscono che potrebbe esserlo, allora ci divertiremo fino a fine anno", scrivono i giornalisti. 

Il quotidiano sportivo ha poi fatto un'indagine sui costruttori di Milton Keynes, che a Singapore hanno mostrato, per la prima volta da inizio anno, delle fragilità. Ma questa sconfitta non lascia presupporre a una crisi duratura. "La Red Bull ha sofferto gli avvallamenti del tracciato. A causa dei quali, e forse anche per le modifiche imposte dalla nuova direttiva sulla flessibilità delle ali, si è vista costretta ad alzare la RB-19 dal suolo. Difficile non pensare che si sia trattato di un bizzarro unicum. Suzuka dirà anche questo. In generale, non c'è bisogno di fantasticare di un campionato senza la squadra: basta che sia più umana come a Marina Bay e questa sarebbe una delle Formula 1 più belle", sostengono gli esperti. 
 

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