Il weekend di Singapore non è stato caratterizzato esclusivamente dal successo della Ferrari di Sainz, che ha interrotto l’egemonia Red Bull in grado di vincere tutte le tappe del mondiale prima dell’acuto del Cavallino Rampante. Nel corso delle qualifiche Max Verstappen è stato protagonista di tre episodi controversi con altrettante investigazioni da parte della direzione gara. L’assoluzione del campione del mondo da tutti i capi d’accusa è parsa fin troppo generosa. Un’eventuale sanzione, probabilmente sarebbe stata accettata dallo stesso pilota olandese senza grandi rimpianti alla luce della scarsa competitività della RB19 sciorinata nel tracciato cittadino di Singapore. Tuttavia la difformità di giudizio rispetto a episodi analoghi avvenuti nel recente passato, puniti talvolta con eccessiva severità è stata rimarcata da diversi piloti nelle rituali interviste del giovedì. Secondo Leclercl’eccessiva attesa di Max in pitlane con semaforo verde potrebbe creare un precedente pericoloso al quale potrebbero ricorrere altri piloti quale espediente per impedire ad altri piloti di completare un ultimo run in qualifica.
Il muretto Red Bull chiede a Verstappen se è tutto ok in relazione alla lunga attesa all’uscita della pitlane – Credit: Formula 1 Youtube Channel
Il pilota monegasco ha poi rivelato che la discussa manovra del campione del mondo sarà discussa nel briefing con la Federazione Internazionale dopo le due sessioni di prove libere. E’ per certi versi anacronistico che la disciplina sportiva a maggior contenuto tecnologico possa essere ancora schiava di decisioni alquanto discutibili. La globalizzazione della Formula 1 rende di fatto impossibile che la medesima direzione gara possa essere fisicamente presente in tutti i round del mondiale. Ma la presenza in loco dei commissari di gara è davvero necessaria? Perché la Federazione Internazionale affida il giudizio delle infrazioni a personale sempre diverso dalla scarsa o nulla esperienza in Formula 1 in qualità di pilota? Ogni fine settimana un ex pilota di Formula 1, o un pilota di un'altra importante serie del motorsport, supporta gli steward nel giudicare eventuali incidenti dal punto di vista del pilota. E’evidente che tale format non garantisce un’uniformità di giudizio. Come spesso accade la soluzione a problemi complessi è quella più semplice che tuttavia tante volte non è nemmeno presa in considerazione. La spinosa questione dell’uniformità di giudizio potrebbe essere risolta attraverso la creazione di una “Remote Commission” non necessariamente presente sui tracciati fisicamente. Alla vigilia della stagione FIA/F1 e rappresentanti dei team potrebbero selezionare figure autorevoli che formerebbero la direzione gara per tutti gli eventi. Una sorta di “remore garage” della FIA.Almeno nel bene e nel male il metro sarebbe sempre il medesimo e la scelta dei “giudici” sarebbe condivisa tra tutti gli stakeholder del circus. Con i supporti tecnologici forniti dall’information technology le operazioni della direzione gara sono remotizzabili comprese le convocazioni dei piloti e dei team sotto investigazione. La presenza dei delegati della FIA sarebbe circoscritta alla supervisione delle verifiche tecniche sulle monoposto e per questioni relative alla sicurezza del tracciato sollevate dalla GPDA. Una sorta di VAR Room che a differenza del calcio sarebbe composta sempre dal medesimo team. In realtà a valle del controverso gran premio di Abu Dhabi di due anni fa su richiesta personale del presidente della FIA Mohammed Ben Sulayem, fu istituito un centro operativo remoto, o ROC, presso la struttura dell'organo di governo a Ginevra a supporto della direzione gara fisicamente presente in pista.
Remote Operation Control di Ginevra – Credit: FIA
Tuttavia, c’è una differenza cruciale rispetto al calcio: a differenza del VAR, coloro che lavorano al ROC (Remote Operative Control, nda) non prendono decisioni definitive, ma forniscono eventuali informazioni aggiuntive alla direzione gara. Una sorta di quarto uomo, facendo un parallelismo con il calcio, senza potere decisionale. Che senso ha continuare a assegnare responsabilità decisionali a race control costituite da personale in continua rotazione quando si potrebbe svolgere il medesimo operato da Ginevra attraverso lo stesso team per tutti i round del mondiale?
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