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26/09/2023 21:20:00

La parabola di Honda: da «GP2 engine» a due volte iridata


Articolo di Martina Luraghi
Dal piccante team radio, datato 2015, di Fernando Alonso ai titoli conquistati al fianco di Red Bull: la storia della Honda in Formula 1 è la chiara dimostrazione di come dalle ceneri si possa comunque rinascere.

Correva l'anno 2015, precisamente il 27 settembre, giorno del Gran Premio del Giappone. La McLaren non stava affatto vivendo una stagione positiva (conclusa poi al nono posto nei Costruttori), figlia anche di una collaborazione con Honda non particolarmente idilliaca.

All'ennesimo sorpasso subito in rettilineo, Fernando Alonso sfogò tutta la sua frustrazione in un team radio, negli anni diventato piuttosto celebre tra gli appassionati di Formula 1: "GP2 engine!". La replica della casa giapponese non tardò ad arrivare e fu anche piuttosto ingente, arrivando a vietare allo spagnolo di correre con un propulsore Honda in qualsiasi categoria del motorsport.

 

Il rapporto tra McLaren e Honda si interromperà poi a fine 2017, con il passaggio del team di Woking ai motori Renault. Percorso inverso farà, invece, la Red Bull che, a partire dal 2019, passerà dalla Power Unit francese a quella nipponica.

Honda-Red Bull, storia di una partnership vincente

La collaborazione tra i due celebri marchi comincia bene, dal momento che nel corso del GP d'Austria dello stesso anno Honda ritrova il successo nella massima serie grazie a Max Verstappen, protagonista di un intenso e spettacolare duello ruota a ruota con l'allora neo-ferrarista Charles Leclerc.

La prima vera pietra miliare, invece, arriva nella tanto discussa cornice di Abu Dhabi 2021, quando la casa giapponese assieme a Red Bull riesce a consegnare proprio a Verstappen il titolo piloti. Nonostante il già annunciato addio al termine della stagione Honda di comune accordo rimane, seppur nelle vesti di semplice partner, per dare una mano al team anglo-austriaco in vista del cambio regolamentare previsto per il 2022.

I propulsori da lì in avanti verranno totalmente prodotti nella sede di Milton Keynes dalla nuova società denominata Red Bull Powertrains (RBPT), salvo poi essere nuovamente rinominata l'anno successivo in Honda RBPT con il comune obbiettivo di celebrare la solidità della collaborazione.

Tra il 2022 e il 2023 arriva anche la conquista del campionato Costruttori, in quello che ad oggi risulta il vero e proprio apice raggiunto da questo duo, soprattutto nella stagione corrente che, defaillance di Singapore a parte, ha lasciato a malapena le briciole agli avversari.

Il caso ha voluto che in entrambe le situazioni almeno uno dei due titoli venisse conquistato aritmeticamente proprio a casa Honda, in quel di Suzuka. Dopo il campionato piloti del 2022, infatti, qualche giorno fa la matematica ha dato la certezza della vittoria di quello riservato alle squadre.

Certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano...

Il 3 febbraio scorso, durante la presentazione della RB19, il Team Principal Christian Horner ha annunciato che a partire dal nuovo cambio regolamentare del 2026, Red Bull godrà del pieno supporto di Ford, la quale entrerà a far parte del Circus come nuovo fornitore.

D'altro canto, Honda saluterà sì Milton Keynes ma non la Formula 1: infatti sempre a partire dal 2026, per il motorista giapponese prenderà il via una nuova avventura al fianco di Aston Martin. Ed ecco che Fernando Alonso (qualora decidesse di allungare ulteriormente la propria carriera) e Honda si ritroverebbero nuovamente a dover unire le proprie forze per provare a portare la squadra di Lawrence Stroll nell'Olimpo dei top team.

Entrambe le parti hanno già provveduto a fugare ogni dubbio, dicendosi pronte: "Se dovessimo tornare a collaborare con Fernando Alonso non avremmo nessuna obiezione nel farlo guidare. Lasceremo la scelta dei piloti ad Aston Martin", ha affermato Koji Watanabe, Presidente di Honda Racing Corporation.

È parso sulla stessa lunghezza d'onda anche il due volte campione del Mondo, che a margine dell'annuncio si era espresso così: "So che l’ultima volta non ha funzionato, ma da parte mia correre di nuovo con Honda non sarà affatto un problema".

Dalla delusione targata McLaren fino ai successi "in coabitazione" con Red Bull, Honda ha saputo dimostrare che dalle ceneri si può risalire. Passato, presente e futuro che si intrecciano, collegati da un filo sottile a cui presto si legherà anche Aston Martin. Se le aspettative verranno confermate, questo lo potrà decretare solo l'unico giudice infallibile presente nel motorsport: la pista.

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