E’ questa l’emozione che prova Michael Schumacher a pochi giorni dal penultimo appuntamento di questo suo ultimo mondiale. Le sensazioni e i ricordi di Shanghai sono ancora vivi nella mente e nel cuore del tedesco, che si dichiara pronto, quasi impaziente, di confrontarsi con il suo rivale sul tracciato di Suzuka. Questa pista, tra l’altro, ospiterà per l’ultima volta (almeno per il momento) il Gran Premio del Giappone: dall’anno prossimo si correrà sul tracciato del Fuji. Le Bridgestone, dunque, correranno la gara di casa, competizione che solitamente si è rivelata favorevole alle coperture nipponiche ed alla stessa Ferrari. Come già detto in occasione del post-gara della Cina, qui Schumacher vinse uno dei mondiali più belli, nel 2000, contro Mika Hakkinen e la McLaren. E come dimenticare il 2003? In quell’occasione il binomio rossa/Michael conquistò per un soffio entrambi i titoli, con una gara al cardiopalma. Mancano pochissimi giorni, il mondiale sta per concludersi e la sfida si accende istante dopo istante. Schumacher e la Ferrari possono farcela, ne sono consapevoli e lotteranno proprio con quell’entusiasmo di cui parlavamo all’inizio. Il vero motore delle loro vittorie, oltre alla costanza di rendimento, di recupero, alla concentrazione, alla velocità ed all’affidabilità, è proprio questo…