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23/10/2023 12:30:00

FIA, così non va: Leclerc e Hamilton squalificati, ma gli altri la fanno franca?


Articolo di Fabrizio Parascandolo
Charles Leclerc e Lewis Hamilton sono stati squalificati dal GP degli Stati Uniti, ma altri piloti avrebbero potuto subire la stessa sorte? Analizziamolo insieme.

Charles Leclerc e Lewis Hamilton sono stati squalificati dal GP degli Stati Uniti, ma altri piloti avrebbero potuto subire la stessa sorte? Analizziamolo insieme.

Controllare a campione è la scelta corretta?

Nel corso del post gara del GP degli Stati Uniti, le vetture di Leclerc e Hamilton sono state dichiarate irregolari dalla federazione, comportando una squalifica per entrambi i piloti.

La Ferrari numero 16 e la Mercedes numero 44 hanno violato il punto 3.5.9 e) del regolamento tecnico, ovvero quello che definisce l'usura del "plank", la parte inferiore e centrale del fondo.

Dal documento di "scrutineering" (d'ispezione) della FIA si evince che solo quattro monoposto (quelle di Verstappen, Norris, Leclerc e Hamilton) sono state sottoposte a quel tipo di controllo. Questo implica che il 50% delle macchine analizzate non rispettavano il regolamento.

Probabilmente questa percentuale sarebbe diminuita se la federazione avesse proceduto a verificare tutte le auto, ma con altrettanta probabilità altre vetture sarebbero risultate irregolari e avrebbero subito la stessa sorte di Leclerc e Hamilton, vale a dire la squalifica dal Gran Premio.

C'è, quindi, qualcuno che l'ha scampata? Non lo sapremo mai, ma è sicuramente una possibilità, che con dei controlli su tutta la griglia verrebbe evitata. Sarebbe specialmente frustrante per il monegasco e il sette volte campione del mondo se la notizia di altre vetture irregolari dovesse circolare nei prossimi giorni.

I fattori che hanno influito sull'usura del fondo

Ci sono tre fattori in particolare da considerare sull'elevata usura dei fondi delle vetture: il weekend Sprint, gli avvallamenti della pista e i track limits.

Per quanto riguarda il format del weekend Sprint, questo concede di modificare l'assetto delle monoposto soltanto dopo l'unica sessione di prove libere del venerdì. Dalla qualifica in poi si entra in regime di parco chiuso, dove le squadre vengono limitate in maniera sostanziale nei cambiamenti da poter apportare.

Sicuramente, ad esempio, non si può aumentare l'altezza da terra per evitare che il fondo venga eccessivamente usurato. Quindi, ad esempio, anche nel caso in cui la Ferrari e la Mercedes si fossero accorti di questo rischio il venerdì, non avrebbero potuto evitare la squalifica per domenica, il che è alquanto paradossale.

Successivamente, per la natura del format Sprint, le macchine sono sottoposte a più "stress" nel corso del weekend, vale a dire che ci sono due sessioni in cui si spinge al massimo a differenza di due prove libere, in cui i piloti girano ma senza la stessa intensità.

Gli avvallamenti della pista, invece, sono una caratteristica di Austin dal suo approdo in F1. Questi chiaramente non aiutano il fondo, perché la macchina tocca il tracciato e "rimbalza" pesantemente.

Il meccanismo dello "scratching" (grattare) della parte centrale e inferiore della vettura si verifica anche sui cordoli. La FIA ha modificato, tra venerdì e sabato, i track limits in alcune curve, estendendo la linea bianca. Così facendo i piloti erano tentati dall'andare più larghi rispetto all'inizio del weekend, usurando maggiormente il fondo.

Tra controlli a campione e non per tutta la griglia, format Sprint con la regola del parco chiuso, caratteristiche della pista unite ai track limits, ecco che ci troviamo di fronte a una regola che va quantomeno rivista, se non modificata senza esitazione.

 

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Foto interna www.ferrari.com