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24/10/2023 13:15:00

Vanzini: «Leclerc ha bisogno di persone fidate, all'altezza del suo talento»


News di Prisca Manzoni

Per Charles Leclerc il GP degli Stati Uniti si è trasformato in poco tempo da un sogno a un incubo. Dopo la pole del venerdì e il podio nella Sprint Race, durante la corsa la squadra ha deciso di prendere un rischio con lui che, alla fine, non ha pagato. La strategia a una sosta, deliberata visto il degrado durante la gara breve e il primo stint, ha portato il poleman a scivolare in sesta posizione, a cui poi è seguita anche una squalifica per motivi tecnici. 

Perciò, nell'ultimo numero di Autosprint, Carlo Vanzini ha cercato degli aspetti positivi nel piano della Rossa, paragonando l'appuntamento del COTA con quello dell'Hungaroring nel 2022: "Un anno fa, dopo il gran premio di Ungheria, con Leclerc in testa e poi finito in sesta posizione, per una scelta strategica sbagliata, in casa Ferrari rispondevano con un "basta parlare di strategie", poco più di un anno dopo con una situazione simile, Leclerc dalla pole che finisce sesto, la risposta è "abbiamo sbagliato la strategia". Un cambio deciso di rotta in situazioni diverse da una lotta mondiale ancora possibile la passata stagione, a un mondiale finito ancora prima di iniziare quest'anno. Se un anno fa l'errore pesava come un macigno, questa volta pesa per quel che vale questa stagione, poco o nulla dal punto di vista sportivo, fondamentale invece per non sbagliare ancora il prossimo anno".

"La Ferrari era l'unica che non poteva rischiare"

Secondo il giornalista, quello che è da condannare è la correlazione nei dati collezionati durante le sessioni e la decisione finale. La SF23, infatti, non ha il vantaggio tecnico delle rivali, che stanno portando continui aggiornamenti. Perciò c'è bisogno di sfruttare ogni aspetto della gara per portare a casa il risultato migliore. "Ci sta provare qualche azzardo, ci sta meno vedendo quando già dalla sprint è evidente che tra tutte le scuderie quella che aveva meno chance di fare una sosta sola era proprio la Ferrari, l'unica alla fine a chiudere con uno dei due piloti, con un solo pit stop. La Ferrari paga in questa fase di aver ormai una macchina plafonata e non sviluppabile come Mclaren e la stessa Mercedes. Migliorabile solo con il lavoro di pista con i set up, ma per avere il salto, si spera molto in avanti, bisogna aspettare che si cambi totalmente il telaio. Quindi cosa ha da perdere adesso? Non arrivare seconda nei costruttori? Niente, anzi più arrivi dietro nei costruttori e più ore puoi sfruttare di galleria del vento per una sorta di balance of performance", scrive Vanzini. 

Per quanto riguarda i piloti, non c'è dubbio che il monegasco avesse un ritmo migliore di quello del suo compagno di squadra e che, nuovamente, il risultato finale non rispecchia il verdetto della pista, tanto quanto quello degli stewards. La Ferrari è chiamata a sostenere con le persone giuste il numero 16, per evitare che il suo talento svanisca dietro le sconfitte dell'ultimo periodo: "Quindi via verso nuove avventure con stimoli soprattutto per Sainz: stare davanti a Leclerc nel campionato e provare a migliorare la sua miglior classifica di sempre, quinto, cercando il sorpasso su, altro stimolo, Fernando Alonso. Per Leclerc è un po' più notte fonda. Per uno che ti fa delle pole così vedere poi che non te la puoi giocare in gara, complice, va detto, anche la sua partenza non perfetta, beh è durissima da digerire. Ma cosa può fare? Niente se non costruire un cerchio magico di persone intorno a lui, all'altezza del suo talento che lo aiuti a crescere ancor di più nelle difficoltà. Sta rischiando di diventare uno dei più grossi rimpianti di questa Formula 1 moderna, ma l'amore suo per la rossa va oltre a tutto e sta anche a lui far si che quando la macchina ci sarà, come ha già ampiamente dimostrato, sarà la a giocarsela, ma con tutti i tasselli a posto nei ruoli di chi lo circonda". 

Foto copertina x.com

Foto interna x.com

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