La Ferrari ha visto sfumare negli ultimi giri del GP di Abu Dhabi il secondo posto nella classifica del Mondiale costruttori, conquistato dalla Mercedes con soli tre punti di vantaggio. L'ex proprietario della Minardi Paul Stoddart ha sottolineato come alcune decisioni prese dai commissari sportivi avrebbero ostacolato il Cavallino Rampante nella corsa alla seconda piazza. Di seguito vi riportiamo le sue parole.
Durante la sua personale rubrica su racingnews365 Stoddart ha dichiarato: "L'ultima gara della stagione ad Abu Dhabi non è stata molto emozionante, se non per la lotta per il secondo posto nel Campionato Costruttori. Purtroppo la Ferrari è stata privata del secondo posto a causa, ancora una volta, di decisioni insensate prese dai commissari sportivi. L'incidente tra Sergio Perez e Lando Norris è stato un contatto di gara, che non meritava certo una penalità di cinque secondi e ha completamente tolto alla Ferrari il secondo posto".
L'imprenditore australiano ha poi continuato dicendo: "Nel corso dell'anno, la Ferrari si è trovata in una posizione peggiore rispetto alla Mercedes e il fatto che i piloti non vedessero l'ora di sbarazzarsi delle vetture la dice lunga. Persino Sainz è stato completamente derubato a Las Vegas con quel tombino, che è stato una vera forza maggiore. Tutte le altre scuderie sarebbero state disposte ad accettare, ma la Mercedes non ha voluto e non c'è stata unanimità. Per tutte queste ragioni e per molte altre che si sono susseguite nel corso dell'anno, credo che la Ferrari meritasse il secondo posto che le è stato ancora una volta negato dalla politica".
Stoddart ha poi concluso dicendo: "La Formula 1 dovrebbe essere un campionato puro, in cui i migliori piloti del mondo e le migliori auto possono mostrare le loro capacità. Non c'è bisogno di un gruppo di poliziotti per punire ogni piccola macchia. Gli steward sono lì per fare un lavoro, la maggior parte sono ex piloti e sono perfettamente in grado di riconoscere un'infrazione. Le linee bianche non si vedono nemmeno dall'abitacolo, quindi per cambiare i risultati delle gare e dei campionati sarebbe meglio imporre una sanzione finanziaria alla squadra piuttosto che una penalità di cinque secondi al pilota. Si dovrebbe intervenire solo se l'infrazione è così evidente da creare un chiaro vantaggio. Abbiamo un fantastico campionato mondiale di F1 che cresce di anno in anno, ma stiamo tornando all'epoca in cui la politica e la stupidità decidevano le gare, invece del talento dei piloti e delle auto"
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