Che Toto Wolff fosse un osso duro lo si era già capito da anni, tramite le sue mosse politiche nel paddock e le dichiarazioni rilasciate ai media. La FIA si è fatta così un nemico potente per le accuse degli scorsi giorni rivolte al team principal: tramite una soffiata ai giornali, infatti, l'austriaco era stato messo sotto indagine per un conflitto di interesse, avendo ricevuto informazioni confidenziali da un membro della FOM. Tuttavia, tutte le squadre hanno fatto uscire un comunicato in cui prendevano le distanze dall'accaduto. E così, non essendoci una "talpa" o qualcuno che sostenesse le accuse, la Federazione, con la coda di paglia, ha ritirato la causa.
La vicenda però non è finita qui, poichè il CEO di Brackley non ha apprezzato i commenti fatti sul suo conto, e ha deciso di portare la situazione in tribunale. "Siamo venuti a conoscenza di un particolare interesse dei media sugli eventi della scorsa settimana. Al momento abbiamo deciso di intraprendere azioni legali contro la FIA. Aspettiamo che ci spieghino con chiarezza cosa è successo e perchè, e ci teniamo tutti i diritti riservati. Vi chiediamo quindi di comprendere che non diremo nulla al momento, ma commenteremo l'accaduto a tempo debito", ha detto Wolff tramite i canali social del suo team.
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