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22/07/2007

GP Germania - Gara


Gran Premio di Walter Mesiti
E’ stato uno di quei gran premi che hanno dell’incredibile: non ci sono altri modi o giri di parole per definire la gara corsa oggi in Germania, su quel tracciato del Nurburgring che si conferma colmo di delusione per Kimi Raikkonen, partito dalla pole e favorito numero uno per la vittoria. Non è stato un gran premio noioso, ed è questa la vera e originale nota positiva della giornata: la pioggia ha letteralmente stravolto l’andamento della competizione, dai primi giri con Winkelhock, davanti a tutti sulla Spyker motorizzata Ferrari, alla vittoria persa di Felipe Massa grazie al ritorno della pioggia battente a pochissimo tempo dalla fine.
Vince Fernando Alonso e per la prima volta Lewis Hamilton non va a podio (oltre a non prendere neanche un punto), ed ecco che la classifica Piloti assume tutto un altro aspetto, con il leader inglese rimasto fermo a quota 70 e il due volte campione del mondo giunto a soli due punti di distanza dal suo giovane compagno di squadra. Se non ci fosse stata la decisiva interferenza del meteo avremmo visto almeno una delle due Ferrari sul gradino più alto del podio, ma il vero allarme a Maranello è l’affidabilità. Adesso non è più solamente un inconveniente casuale, ma un pericolo che può mettere a rischio le ambizioni iridate. In Spagna proprio Raikkonen fu costretto a fermarsi (e quindi a perdere punti molto preziosi), due settimane fa a Silverstone è toccato a Felipe Massa, oggi nuovamente a Kimi. Per combattere contro queste McLaren Mercedes, non superiori alla Ferrari ma sempre pronte ad andare davanti a tutti, servono due F2007 precise come un orologio non solo a livello di prestazioni, ma anche a livello di affidabilità e resistenza.
Subito dopo la partenza si è assistito ad un diluvio di proporzioni considerevoli, improvviso quanto intenso, al punto da impedire la minima aderenza delle vetture all’asfalto e costringere la direzione gara (non proprio pronta nelle decisioni) a sospendere tutto con la bandiera rossa e attendere situazioni migliori per ripartire dietro la safety car. “Vittime” la pioggia ne ha fatte diverse, soprattutto tra i piloti che stavano più indietro, compreso Lewis Hamilton. Il suo è stato un caso davvero particolare: finito praticamente a ridosso delle barriere alla fine del rettifilo principale, essendo riuscito a tenere acceso il motore si è fatto sollevare dalla sabbia con un mezzo di soccorso dei commissari ed è tornato in pista. La sua gara, comunque, è stata esclusivamente una difficile rimonta che lo ha portato alla nona posizione finale.
A fare l’andatura sono state le Ferrari, con Massa in testa (grazie ad un’ottima partenza e ad un errore di Raikkonen, che ha condizionato l’intera gara del finnico). In mezzo al duo ferrarista, primo e terzo, Fernando Alonso, in costante svantaggio rispetto ad entrambi giro per giro. Dopo il ritiro di Kimi è stata una questione a due tra il brasiliano e lo spagnolo, che ha recuperato gradualmente parte dello svantaggio sul rivale fino a ricevere un inaspettato regalo dal cielo a sette giri dalla fine, nel momento in cui la pioggia ha cambiato ancora una volta le carte in tavola. Entrati insieme ai box per montare gomme da bagnato, Massa è riuscito agevolmente a mantenere la testa, salvo poi perderla tutto d’un colpo nel giro di pochi minuti: la McLaren di Alonso dopo l’ultima fermata era più veloce, soprattutto dove serviva più trazione, e questo ha consentito a Fernando di sferrare una serie di attacchi, di cui l’ultimo (molto bello) è andato a segno. E’ stato proprio in questo tentativo che le due monoposto si sono toccate, con l’anteriore destra della Ferrari che ha colpito la fiancata sinistra della McLaren. Il colpo poteva anche mandare ko l’intero gruppo sospensione/tiranti della F2007, ma alla fine non è successo nulla. Una vittoria di forza di Alonso, dunque, che appena arrivato in parco chiuso ha commesso un inutile gesto polemico indicando davanti alle telecamere il punto del contatto tra la sua vettura e quella di Massa. Felipe, ovviamente, non ha gradito affatto. E tra i due è nata una discussione (durante le operazioni di peso obbligatorie) accesa in italiano. Comprensibile lo stato d’animo di Felipe, che si è sentito accusato di aver cercato un contatto intenzionalmente, mentre non sembrava esserci nulla di premeditato. Incomprensibile e poco elegante l’atteggiamento spavaldo di Alonso, che ha poi corretto il tiro chiedendo scusa a Felipe subito dopo in conferenza stampa. Segni chiarissimi di una tensione sempre più intensa, quasi sul punto di esplodere in tutta la sua potenza: giovedì 26 luglio ci sarà la convocazione della Federazione per gli uomini McLaren riguardo questa brutta storia di spionaggio ai danni della Ferrari. Le sanzioni potrebbero essere tante, dalle più “leggere” (una mega-multa) all’esclusione dal campionato. L’istinto ci dice che tutto potrebbe anche risolversi nella classica bolla di sapone, senza conseguenze serie nel prosieguo sportivo della scuderia di Woking. Di certo si è accesa una guerra di nervi, psicologica, che coinvolge entrambe le parti.