È di pochi giorni fa, comunicata dal team Mercedes, la notizia del rinnovo a lungo termine del contratto di James Allison nel ruolo di direttore tecnico della squadra di Brackley. Un rinnovo, come detto, a lungo respiro, che mira a garantire stabilità al team anglo-tedesco nel periodo in cui si andranno ad affrontare i nuovi regolamentari tecnici che arriveranno nel 2026. Un accordo che, di fatto, estende la permanenza quasi decennale del tecnico all'interno di Toto Wolff.
Permanenza di Allison che dura dal 2017, anno in cui era approdato in Mercedes dopo aver concluso, a causa di scarsi risultati e di gravi motivazioni familiari, il suo rapporto con la Scuderia Ferrari, dove aveva iniziato a lavorare nel 2014. Avventura a Brackley in cui, di fatto, è stato uno dei principali artefici di una lunga serie di successi, portando a casa ben quattro titoli piloti e cinque costruttori consecutivi, mettendo a disposizione la sua bravura, il suo talento e, oggettivamente, anche le conoscenze acquisite in Ferrari.
Di quest'ultimo aspetto ha parlato Modesto Menabue, ex motorista della Scuderia Ferrari, nel corso di un'intervista esclusiva concessa a chi scrive per 'Formula1.it'. Di fatto, dopo l'addio alla Scuderia nel 2016 a seguito della scomparsa della moglie (e impossibilità di trascorrere tanto tempo a Maranello), l'inglese fu assunto dalla Mercedes. Una mossa, quella di Toto Wolff, finalizzata a togliere un valido uomo alla concorrenza e di avere da esso informazioni su idee, know-how e tecnologie di un team rivale.
"Nel 2016 ha pagato la disgrazia familiare. Passava due giorni a settimana a Maranello: inaccettabile per Marchionne. Altro tecnico preso da Toto Wolff, che non è stupido, da cui avere informazioni".
Un passaggio che, al team italiano, costò non solo la perdita dell'allora direttore tecnico e conseguente riorganizzazione (con la nomina di Mattia Binotto come suo sostituto), ma anche un possibile passaggio di informazioni alla concorrenza e ai commissari tecnici della FIA su quelle che erano le soluzioni al limite del regolamento della Ferrari in pista quella stagione. Una 'soffiata' solamente ipotetica, ma con vari elementi a supporto della tesi, di cui ha parlato l'ex tecnico del Cavallino.
"Dopo che Allison è stato mandato via sono venuti i tecnici FIA a fare dei controlli mirati. C'era, ad esempio, una presa d'aria mobile in una zona della macchina, disegnata da Allison. Vietata, ma non nota. I commissari hanno controllato proprio quello, dicendo che c'erano parti mobili. Come lo sapevano?".
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