Sembra incredibile come la FIA riesca sempre a fare dei passi falsi, soffermandosi sempre sulle cose più inutili e non su quelle serie. Per esempio, Vasseur e Wolff che vengono multati per aver detto delle parolacce in conferenza stampa, mentre il caso dello sforo del budget cap da parte del 2022 è stato risolto male e in fretta e furia. O ancora, un articolo online ha fatto partire un'accusa verso i coniugi Wolff, ma sullo scandalo di Christian Horner non c'è stata alcuna parola.
Questo è quello che ha sottolineato Gasperini in un interessante commento sulla Gazzetta dello Sport. "Di fronte a questa situazione stupisce il silenzio della Fia, e del suo presidente Mohammed Ben Sulayem. Lo stesso che nel dicembre scorso aveva aperto un'inchiesta, con l'accusa di un conflitto di interessi, contro Susie Wolff e il marito Toto (team principal Mercedes) sulla base di un articolo apparso su una rivista di settore. Inchiesta chiusa in 48 ore, con un notevole danno di immagine per la Fia, dopo la presa di posizione contraria e compatta di tutte le squadre. Lo stesso Sulayem che a Las Vegas fece multare Fred Vasseur, team principal Ferrari, e di nuovo Wolff, per aver pronunciato qualche parolaccia in una conferenza stampa. Lo stesso che si è rivelato deciso interventista solo in alcuni casi. Non, ad esempio, davanti a problemi di sforamento del budget cap: lì la Federazione ha dato la sensazione di voler infilare la polvere (scomoda) sotto al tappeto. In ogni caso, per restare all'attualità, aprire un'inchiesta non significa automaticamente condannare. Ma acquisire informazioni su un caso che riguarda un protagonista della Formula 1. A dicembre Sulayem si era mosso perché quello del conflitto di interessi fa parte dei principi etici della Fia che vanno rispettati da tutti i tesserati"
"Nell'elenco ci sono anche - ben evidenziati - discriminazione, molestie, corruzione, frode e riciclaggio. La vicenda di Horner - mantenendo sempre in partenza la presunzione di innocenza - vi rientra. E in epoca di "Me too" ci si aspetta anche che un'istituzione così importante come la Fia non sottovaluti la questione. All'inizio del 2023 a Sulayem ricordarono certi commenti sessisti espressi in passato («Non mi piacciono le donne che pensano di essere più intelligenti degli uomini», aveva scritto sul suo sito web personale), la Federazione rispose che il suo Presidente aveva «una solida esperienza nel promuovere le donne e l'uguaglianza nello sport, sulla quale andava giudicato, oltre a essere parte centrale del suo manifesto programmatico». Quale miglior occasione di dimostrarlo oggi con i fatti?", ha concluso il giornalista.
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