Dalla pioggia, dalla confusione, dai colpi di scena a catena è uscito vincitore Lewis Hamilton. Secondo trionfo stagionale (dopo quello di Melbourne) per l’inglese della McLaren, che spezza il dominio ferrarista instaurato da Raikkonen a Sepang e concluso (per adesso) da Massa due settimane fa. Che Montecarlo fosse una gara difficile, spietata, non logica lo si sapeva. E’ stato il ritorno della Formula Uno sul tracciato monegasco senza traction control, qui utile più che mai. Ed è stato un gran premio bagnato, ancora più folle e “dispettoso”. Se si considera che, oltre alle strettoie della sede stradale, si corre su un asfalto non proprio da circuito, il “frullato” di difficoltà è servito su un piatto d’argento.
Sembrava facile per le Ferrari. E invece non è stato così: sin dalla partenza Lewis Hamilton ha fatto la mossa (semi)vincente, portandosi immediatamente a ridosso del poleman Massa e superando Raikkonen, partito male. Pochi giri dopo, ecco l’odore della disfatta per Hamilton: dechappaggio della gomma posteriore destra, quindi rientro obbligato ai box e perdita di qualche posizione a vantaggio di Raikkonen e di Kubica (è stato qui che la McLaren ha attuato il cambio di strategia vincente, imbarcando sulla monoposto di Lewis più carburante). In tutto questo, a sfrecciare sempre più lontano e solitario in testa era Felipe Massa. Poco dopo, a causa di un impatto tra Coulthard e Bourdais, ecco l’ingresso della safety car e l’annullamento del vantaggio conquistato da Massa a inizio gara. Subito dopo, ecco la comunicazione di investigazione su Raikkonen da parte dei commissari e il conseguente drive through (per aver montato le gomme in griglia oltre il limite di tre minuti dall’inizio della procedura di partenza), con l’inevitabile perdita di due posizioni a favore dei rivali che prima teneva alle spalle.
Non è finita (per la Ferrari): dopo qualche minuto ecco l’errore di Felipe Massa, che va lungo alla St. Devote, la prima piega decisa a destra dopo il traguardo. Nonostante un veloce recupero della pista da parte del brasiliano, Robert Kubica ha approfittato della situazione per fare sua la prima posizione. Nelle fasi successive, nuovo guaio per Raikkonen, che commette un errore proprio nello stesso punto del compagno di squadra, ma danneggiando seriamente l’ala anteriore della F2008. Già da quel momento è stata chiara la compromissione del gran premio del finnico. Sosta di Kubica, con Massa che torna in testa, e poi sosta dello stesso brasiliano, che cede a sua volta il comando a Lewis Hamilton, carico di carburante ma con strada libera. E’ qui che l’inglese della McLaren getta le basi per la sua seconda vittoria stagionale. Le Ferrari sono lente, non riescono ad intaccare il vantaggio crescente di Hamilton. Vantaggio che, all’ultima sosta del giovane driver della freccia d’argento, gli consentirà di rientrare addirittura senza perdere la leadership davanti a Felipe Massa. Il brasiliano attende un giro di troppo per la sua seconda sosta (nella quale può montare le gomme da asciutto, visto il miglioramento netto delle condizioni meteo e la miglior resa delle relative coperture) e consente a Kubica (che la seconda sosta l’aveva fatta qualche giro prima) di recuperare secondi preziosi nei giri che separavano la sosta del polacco da quella del rivale brasiliano. Risultato: al finire del gioco delle soste Massa rientra qualche metro dietro la vettura di Kubica, adesso secondo. Ad Hamilton non resta che amministrare più freddamente possibile il proprio vantaggio per concludere vittorioso. Ma a poco dalla fine (la bandiera a scacchi calerà per la scadenza delle due ore dallo start e non per l’effettiva fine dei giri…) ecco l’ultimo incidente da brivido: Rosberg sbatte molto violentemente alle piscine, prima da un lato e poi dall’altro, provocando l’altra uscita della safety car, che annulla tutti i distacchi (ormai siderali) formatisi tra tanti piloti, soprattutto tra la testa del gruppo e gli altri. Si pulisce la pista, la safety rientra e ormai mancano pochi minuti alla bandiera a scacchi. Si ricomincia a correre (a distanze stavolta ravvicinatissime) per l’ultima breve frazione di gara ed ecco l’impossibile: Kimi Raikkonen si intraversa in frenata all’uscita dal tunnel, va in effetto pendolo e tampona la vettura che lo precede, la Force India di Adrian Sutil, in quel momento magicamente quarto e ad un passo dal sogno assoluto di portare cinque punti d’oro a casa, per se stesso e per il team. In casa Ferrari il disastro è quasi completo, non fosse per la terza posizione di Massa.
Il finlandese ha poi concluso la gara al nono posto, alle spalle di Kovalainen (che ha corso nelle retrovie per problemi in fase di start), prendendo zero punti e cedendo di fatto la leadership del Mondiale al suo rivale per eccellenza: il concentrato e rinato Lewis Hamilton, in preda ad un attacco di delirante felicità per questa vittoria che lo (ri)lancia alla conquista del campionato. A Monaco tutto questo è normale. Quarta posizione per Webber, grande soddisfazione per la quinta piazza di Vettel, che fa festa con la sua squadra, e primi punti dopo tante gare a secco per Rubens Barrichello, il nuovo recordman di presenze nella storia del Circus. Solo così si poteva raccontare l’esplosiva miscela di inattese visioni del gran premio più “irragionevole” del Mondiale… Prossimo appuntamento, tra due settimane, Montreal. La Ferrari prepara già da ora la sua seconda rinascita 2008…