Che Verstappen sia un pilota fuori dal comune lo sappiamo, lo abbiamo sentito, detto e ripetuto innumerevoli volte. Se però in Bahrain avevamo assistito ad un miglioramento delle squadre, soprattutto quelle di bassa classifica, in linea anche con le previsioni della FIA, a Jeddah abbiamo notato un inversione di tendenza. La Red Bull rompe gli schemi.
La Federazione Internazionale ha, ormai da qualche anno, istituito un regolamento ad handicap che permette alle squadre di trascorrere del tempo in galleria del vento e di avvalersi dei moderni mezzi di simulazione con modalità inversamente proporzionali all'ordine stabilito dalla classifica costruttori. Chi è in fondo ha il massimo numero di ore a disposizione, al contrario chi è in cima ne possiede il minimo sindacale.
Se guardiamo i valori emersi al termine della qualifica del GP del Bahrain della scosa settimana, l'RB20 era migliorata 529 millesimi rispetto allo scorso anno (risultando al nono posto nella classifica dei team ad essere migliorati di più), mentre al termine della Q3 di Jeddah abbiamo registriamo un incremento prestazionale pari a 793 millesimi. Quasi 8 decimi (valori che la spingono in avanti fino al quinto posto). E non è finita qui, se poi andiamo ad osservare invece quanto fatto dalle altre squadre ci accorgiamo che la questione si fa ancor più interessante.
Intanto il progresso medio fatto dai team è diminuito fino a poco meno di 7 decimi a causa di due ragioni. La Racing Bulls è stata la squadra ad essere progredita maggiormente con un margine di 1''4 circa, mentre l'Alpine è stata persino capac di peggiorare le prestazioni dello scorso anno di quasi 4 decimi.
Il circuito di Sakhir e quello di Jeddah sono dei circuiti piuttosto particolari, ma i curvoni veloci arabi rappresentano un banco prova più significativo. Guardando alla Ferrari, che ieri ha anche scelto una configurazione aerodinamica più carica rispetto agli avversari, il fatto di essersi confermata seconda forza subito dietro alla Red Bull è un segnale incoraggiante. La prova del nove sarà rappresentata dalla gestione delle gomme che riuscirà a fare in gara e dal ritmo che sarà in grado di sostenere.
Se invece osserviamo i dati emersi dal punto di vista della Formula1, i valori, rispetto al Bahrain sono un vero disastro. Il regresso Alpine non è per nulla positivo e se diamo uno sguardo ai grafici notiamo anche a livello visivo come le maglie tra i team si siano allargate piuttosto che essere più compatte. Una controtendenza, rispetto a Sakhir, da non sottovalutare. Purtroppo ci sono stati molti progressi e troppi sono arrivati dalle squadre di vertice. Migliora chi non deve.
Siamo solo alla seconda gara della stagione, ma i team, man mano che le gare avanzeranno sapranno sempre meglio come ottenere il massimo dalla monoposto. Riusciranno ad estrarne tutto il potenziale e solo tra 3/4 gare, più o meno in concidenza con l'inizio della stagione Europea, scopriremo se le linee guida dettatte dalla Federazione stanno portando davvero ad uno scenario più spettacolare, oppure se dovranno tornare sui propri passi.
Tempi di qualifica del Gran Premio d'Arabia Saudita 2024
Foto: X, Formula1
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