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19/03/2024 18:30:00

Guidare una monoposto in Formula 1 è semplice? Ecco la risposta


News di Silvia Parodi

Molto spesso i piloti di Formula 1 non vengono considerati veri e propri atleti dal grande pubblico, il quale sostiene che chiunque potrebbe correre in pista visto che si limitano solo a guidare... Ma è davvero così o ci troviamo di fronte ad un falso mito?

Non tutti possono correre in Formula 1, infatti non tutti i piloti che hanno raggiunto la Formula 2 sono in grado di raggiungere prestazioni di alto livello nella competizione superiore. I piloti nella categoria minore, non solo combattono forze di minor entità, ma le loro monoposto non hanno il servosterzo e richiedono un maggiore sforzo a polsi e braccia.

Confrontando la prestazione di Bearman e Leclerc a Jeddah, Arabia Saudita, possiamo notare la differenza nella preparazione e chiaramente nell’esperienza.

Bearman, al volante della stessa monoposto di Leclerc nello stesso tratto di pista, ha difficoltà nel mantenere la sua postura, con minor forza nei muscoli del collo. Leclerc, d’altro canto, che ha avuto molti più anni di esperienza alle spalle, si trova in una posizione di vantaggio grazie ad un allenamento più mirato. 

Quale allenamento occorre ad un giovane pilota per arrivare alla categoria più alta per le monoposto?

L’allenamento di un pilota di Formula 1 è tutto fuorché semplice: la continua lotta contro le forze e la richiesta di notevolissimi riflessi sono solo la punta dell'iceberg di una preparazione adatta per guidare le monoposto più veloci al mondo.

Grazie alle informazioni reperite sul sito ufficiale dell'Autodromo di Monza, possiamo scoprire che le caratteristiche di un allenamento efficace per un pilota di Formula 1 sono tre: il miglioramento dei riflessi, della forza e della resistenza, il tutto coordinato con una dieta che favorisca una bassa percentuale di grasso, in modo da ottimizzare il peso.

L'allenamento muscolare di un pilota.

Per guidare una vettura in Formula 1, è necessario avere dei muscoli forti negli arti superiori e inferiori: mentre le braccia sono sollecitate dalle vibrazioni, la gamba sinistra deve esercitare fino a 80kg di forza per fare pressione sul pedale, non contando anche gli sforzi per accelerata e frenata. Si possono raggiungere prestazioni di tale livello con degli adeguati allenamenti di pesi. Non bisogna però scordare neanche l’allenamento per il collo, spesso svolto con bande elastiche, fondamentale per poter sopportare le forze esercitate su di esso, contando i soli chili del casco. 

La resistenza è fondamentale.

Quest'ultima viene, invece, allenata con attività cardio: corsa, ciclismo e nuoto, sono alcuni esempi di modi per migliorare le propria resistenza tenendo d’occhio le prestazioni con il cardiofrequenzimetro, un semplice dispositivo in grado di rilevare istantaneamente la frequenza cardiaca, ovvero il numero di battiti che il cuore compie in un minuto, il quale dunque permette di tenere sotto costante controllo la prestazione.

Da non dimenticare i riflessi.

La preparazione, in questo caso, avviene secondo quattro principi chiave: aumento della velocità di reazione; miglioramento della visione periferica; riduzione del tempo di focalizzazione; perfezionamento della coordinazione occhio- mano. Queste quattro abilità devono essere perfezionate tramite appositi allenamenti, poiché fondamentali sulla pista. 

L'importanza della psicologia.

La quarta componente è l’aspetto psicologico, di importanza rilevante per un atleta di questo sport: la pressione psicologica esercitata dall’ambiente in sé deve essere aiutata con degli allenamenti per il cervello, in modo da rendere meno d’impatto la componente del forte stress esercitato dai piloti.

La risposta finale.

Dunque, è davvero così semplice guidare una monoposto in Formula 1? È impossibile per chi non ha mai guidato una vettura del genere, è improbabile per chi non si è sottoposto per molto tempo ad una preparazione efficace e dobbiamo sempre ricordarci che in Formula 1 corrono i 20 migliori piloti al mondo.

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Foto interna ferrari-cdn.thron.com

Fonte www.monzanet.it

Foto copertina www.ferrari.com