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Nel GP del Giappone di 10 anni fa, Jules Bianchi (amico d'infanzia di Charles Leclerc, nonché suo mentore in pista) è stato protagonista di un tragico incidente, poi rivelatosi mortale dopo qualche mese trascorso in coma.
L'attuale pilota della Ferrari è sempre stato molto legato a Jules, ammettendo diverse volte il forte dolore provato per la sua scomparsa.
Lo stesso Jean Todt, ex team principal della Rossa, si espresse così al momento dell'arrivo di Leclerc a Maranello: "Charles in Ferrari ha una missione: fare ciò che Jules avrebbe fatto".
Lo stesso Bianchi, infatti, fu un prodotto della Ferrari Driver Academy, proprio come Leclerc. L'ex pilota della Marussia, però, non ebbe mai la possibilità di effettuare il grande salto e guidare una vettura del cavallino rampante.
Adesso Charles ha una grande occasione: quella di vincere il GP del Giappone, riprendendo a scrivere la sua storia in F1 proprio dove quella di Bianchi si è spenta per sempre.
Curiosamente, Leclerc viene da tre gare consecutive in cui ha migliorato il risultato della precedente: P4 in Bahrain, P3 a Jeddah, P2 in Australia.
Seguendo questo trend potrebbe ottenere il successo in Giappone, dove ci si aspetta comunque una Red Bull molto competitiva, ma anche una McLaren in versione "outsider".
Insomma, non sarà facile vincere a Suzuka; ma il rapporto con il compianto Jules Bianchi, la possibilità di diventare leader del Mondiale in caso di trionfo e le critiche ricevute dopo la gara di Melbourne, potrebbero dare la giusta carica a Charles Leclerc per mettere in scena una prestazione fenomenale.
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