Al termine del GP d'Australia la Red Bull ha salutato Lee Stevenson dopo 18 anni di servizio in quel di Milton Keynes. Il britannico, ormai ex capo-meccanico di Max Verstappen, comincerà "una nuova avventura dall'altra parte della pit-lane" (come da lui stesso dichiarato su Instagram), lasciando presagire il trasferimento in un team di bassa classifica.
Particolare è il fatto che Stevenson sarà operativo già a partire dalla prossima settimana a Suzuka, non essendo così soggetto all'ormai consueto gardening leave, celebre prassi che prevede come i dipendenti che cambiano squadra debbano passare un periodo di inattività prima di poter dare il via al nuovo impiego.
"Ho pensato di fare un salto qui [in fabbrica, ndr] perché oggi è il mio ultimo giorno. Voglio ringraziare tutti, sono stati 18 anni incredibili. - ha detto - Lavorare sulla RB2, la mia prima vettura, poi la RB16B e ovviamente la RB19... È stato un viaggio eccezionale. Quando ho iniziato nel 2006 non avrei mai pensato che avremmo ottenuto pole, vinto gare e campionati, ma ci siamo riusciti. Il prossimo capitolo comincerà lunedì, quando volerò in Giappone per iniziare a lavorare con la mia nuova squadra all'altra estremità della pit-lane. Sarà una sfida enorme, sono pronto".
Il britannico con Verstappen ha in comune la precocità, dal momento che è atterrato sul pianeta Formula 1 all'età di 15 anni con la Jordan attraverso un'esperienza lavorativa come apprendista. Nel 2004 passò al reparto corse della scuderia irlandese, per poi trasferirsi in Red Bull due anni più tardi. Nel 2016 è stato poi promosso a primo meccanico, dirigendo le operazioni sulla monoposto di Daniil Kvyat. Quella stessa stagione sancì l'inizio della collaborazione con Max Verstappen, allora chiamato a rimpiazzare proprio il pilota russo a partire dal Gran Premio di Spagna (vinto al debutto dall'olandese).
Il resto... è storia. Il team di Christian Horner avrà ora il compito di sostituire una figura di grande spessore che attraverso il proprio lavoro - principalmente dietro le quinte - ha contribuito non solo ai recenti successi di Verstappen, ma più in generale alla conquista di tutti i 13 titoli vinti dalla Red Bull: 7 piloti e 6 Costruttori.
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