Tre vittorie su quattro appuntamenti. Il curriculum di risultati di Jenson Button, prima di maggio, è già di tutto rispetto. Oggi in molti avevano puntato sulla Toyota, più forte che mai, o sulla Red Bull (quella di Vettel, visto quanto partiva indietro il suo compagno). La pista però ha dato ragione, ancora una volta, alla Brawn Gp, che sembra non soffrire affatto il caldo del deserto. Anzi, visto il lieve calo di prestazioni di Shanghai sotto la pioggia, quello di oggi sembrerebbe proprio il meteo ideale.
Le emozioni non sono mancate, ma è stato nella parte iniziale della gara che si è visto il meglio: bagarre a tutto gas tra i piloti, con continui sorpassi, duelli o tentativi. Forse la Fia, con regole comunque non del tutto condivisibili, ha riportato più lotta in pista rispetto al passato. Da qui a proporre, poi, di usare un motore unico per la Formula Uno con almeno altre dieci categorie ce ne passa (proposta folle di Mosley, ma questa è un’altra storia…). Brawn, Red Bull e Toyota sono le dominatrici della scena, almeno per ora. La Ferrari, invece, sta risalendo verso le posizioni che come minimo ci si aspetta che vada ad occupare.
Il gran premio in rosso, infatti, è stato una medaglia a due facce: da un lato l’ennesima sfortunata coincidenza di Massa, che rompe un’appendice dell’alettone con la ruota posteriore destra di Raikkonen alla prima curva, dall’altro lo stesso Kimi, che per fortuna ha dimostrato cose ben diverse rispetto a una settimana fa in Cina, dov’era un pilota totalmente assente. Bello il duello con Glock, in quell’ultima quindicina di giri prima della bandiera a scacchi, con quel sorpasso felino sul tedesco dopo la sosta, prova di forza di un pilota (il ferrarista) che forse può ancora ritrovare se stesso e tornare ad essere ciò che era due anni fa (o più semplicemente fino allo scorso inizio di stagione, esattamente nel momento in cui, un anno fa esatto, portava all’ultima vittoria la sua vettura). La presenza del presidente Montezemolo deve aver sortito benefici effetti sulla squadra, che finalmente può annullare quel fatidico zero in campionato e muovere timidamente i primi passi verso la tanto attesa resurrezione. Che dovrebbe arrivare tra due settimane, con la già più volte citata vettura nuova (grazie allo step), la quale promette se non altro un sensibile avvicinamento ai primi della classifica. Saranno giorni duri, pesanti, travagliati. Per il grandissimo lavoro che attende il team, ma soprattutto perché la bilancia penderà da una parte o dall’altra. Per il bene dello spettacolo e della Ferrari, speriamo che sia più pesante il piatto della parte giusta…