Uno dei punti sul tavolo della FOM per il 2030 è il ritorno ai motori aspirati, quelli che producono il rombo che ha contrassegnato generazioni di vetture, e che si è andato a perdere con l'era turbo-ibrida. Ovviamente si parla di un futuro ancora lontano, e non si sa quale sarà la strategia definitiva. Al solo pensiero, però, diversi appassionati sono rimasti entusiasti, desiderosi di risentire quell'elemento che tanto ha segnato il motorsport.
Persino i piloti hanno dimostrato il loro amore per le vecchie power unit in conferenza stampa, ricordando momenti della loro carriera o della vita. "Quando sono arrivato in Formula 1 il motore era molto più rumoroso. Aspettavi che venisse acceso alle tue spalle, poi quando partiva sentivi un brivido lungo la schiena. Forse era perchè ero giovane e intimidito dallo sport, ma quando una power unit rombava io mi spaventavo. Non credo che un debutto adesso sarebbe lo stesso, perchè il suono è diverso. Un grande elemento della Formula 1 era il rumore: era come un animale pronto ad essere liberato, me lo ricordo ancora", ha raccontato Daniel Ricciardo.
Al suo seguito ha voluto poi parlare Carlos Sainz: "La mia prima gara da spettatore fu nel 2005, avevo circa 10 anni. La prima volta che sentii il motore mi spaventai. Credevo che i piloti fossero pazzi: chi voleva salire su una di quelle macchine e andare a tavoletta? Ma è così che mi sono appassionato e persone come Fernando e Michael sono diventati i miei idoli. Adesso non c'è più quella componente, anche se comunque non sono proprio silenziosi. Già il 2026 sarebbe stata un'ottima opportunità di andare in quella direzione, mentre adesso dicono il 2030. Spero però che arrivi prima, perchè c'è l'opportunità di fare qualcosa in quell'area, anche con i carburanti sintetici".
Foto copertina x.com
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