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20/05/2024 20:30:00

In memoria di Niki Lauda: campione in pista e fuori


Articolo di Fabrizio Parascandolo
Oggi, in occasione del quinto anniversario dalla scomparsa di Niki Lauda, intendiamo ricordarlo omaggiando la sua carriera attraverso le sue più celebri citazioni.

Il 20 maggio del 2019 è un giorno struggente per l'intero mondo della Formula 1, venuto a conoscenza della scomparsa di Niki Lauda all'età di 70 anni.

L'austriaco si spegne a causa di un'insufficienza renale, lasciando così un gran vuoto in tutte le persone della classe regina del motorsport.

"Arrendersi è un qualcosa che un Lauda non fa", diceva. Aveva ragione, ma purtroppo quel giorno rappresenta un'eccezione. Niki non riesce a vincere la gara più importante: quella della vita. Eppure, il suo mito continua a vivere tutt'oggi nei cuori di appassionati e non.

Il triplice campione del mondo non era uno qualunque: non lo è mai stato e mai lo sarà, in particolar modo per quanto accaduto quel maledetto 1 agosto del 1976 al Nurburgring; dove - a proposito di non arrendersi - mostra tutta la sua tenacia.

Prima della gara, di Niki Lauda si vede solo il lato umano, che prevale sull'istinto del pilota: "Non possiamo correre in queste condizioni, è troppo pericoloso", sostiene nell'incontro da lui stesso convocato per discutere dell'annullamento della corsa.

Gli avversari sono scettici, credono che l'austriaco voglia solo preservare il vantaggio in campionato, che si tratti di una "strategia". Si sbagliavano di grosso, e non gli servirà molto tempo per accorgersene.

Il resto è storia: la Ferrari numero 12 si schianta contro le barriere nella fase iniziale della gara, andando a fuoco. Niki ne esce vivo, ma non indenne: starà fermo per più di un mese e mezzo, in stato di coma indotto per curarsi dalle varie e gravi ustioni procuratesi nell'incidente.

Niki Lauda: il pilota a cui non importava di "avere una bella faccia"

"Vedere James Hunt [il suo grande rivale per il campionato, ndr] vincere le gare, mentre io ero in un letto di ospedale, mi ha solo fatto spingere ancora di più per tornare in pista". Basterebbe questa citazione per descrivere la mentalità di Lauda.

L'austriaco tornerà a Monza con un quarto posto, per poi perdere il titolo all'ultimo GP, essendosi ritirato spontaneamente sotto la pioggia del Giappone.

Le tracce di quel tragico momento in Germania resteranno indelebili sulla sua pelle, anche sul viso, ma a lui poco importava: "Preferisco avere il mio piede destro, piuttosto che una bella faccia", affermava con orgoglio.

Questo era Niki Lauda, uno dei più grandi piloti, ingegneri (vista l'incredibile abilità nello sviluppo della vettura) e persone di sempre in Formula 1; e che non verrà mai dimenticato.

 

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