Frederic Vasseur, il team principal della Scuderia Ferrari HP, al termine della gara di Monaco ha rivelato come la parte più complicata del GP sia stata quella di controllare il distacco che Charles Leclerc aveva dai suoi inseguitori così da non fargli prendere rischi inutili. Il monegasco così facendo si è scrollato di dosso la maledizione che negli anni scorsi lo aveva visto sempre ritirato o giù dal podio di casa sua, diventando il trentasettesimo pilota a vincere nel Principato, il settimo con i colori Ferrari e il primo a farlo sul suolo di casa.
Parlando della prestazione della Rossa Vasseur si è detto felice che il suo pilota sia finalmente riuscito a salire sul gradino più alto del podio dopo oltre sei anni di tentativi. Di seguito vi riportiamo le sue parole.
Come riportato da F1technical, Frederic Vasseur parlando del Gran Premio di Monaco ha dichiarato: “È stato un weekend perfetto e da ricordare per Charles, che in passato ha avuto un paio di gare difficili qui a Monaco. Nelle FP1 volava fin dal primo giro e ha fatto un lavoro perfetto. La gara in sé è stata un po' strana, perché dopo la bandiera rossa abbiamo dovuto percorrere 77 giri con lo stesso set di pneumatici".
“Ha sempre avuto il controllo della situazione e un paio di volte ci ha chiesto se poteva spingere di più, ma non abbiamo potuto dargli il via libera. Anche Carlos ha condotto una gara molto solida e ha svolto un ruolo importante in questa vittoria, aiutandoci a controllare i distacchi dietro, facendo un lavoro fantastico per la squadra".
“In questo momento stiamo tutti spingendo al massimo, c'è un'ottima dinamica in tutta la squadra e tutti lavorano nella giusta direzione. Non dobbiamo lasciarci trasportare, dobbiamo rimanere concentrati, ma questa vittoria è un'enorme motivazione per tutti, in pista e naturalmente anche in fabbrica, dove tutti hanno fatto un ottimo lavoro".
Il francese ha poi concluso il suo intervento dicendo: “È stata una giornata molto speciale, si poteva vedere l'emozione di tutti i membri della squadra intorno al podio. Ora dobbiamo già pensare a fare di nuovo un buon lavoro,anzi anche migliore, in Canada”.
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