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09/06/2024 22:20:00

Ferrari, si salvano solo i piloti


Articolo di Paolo Marcacci
Leclerc si lamenta, a ragione, invocando chiarezza circa il da farsi, dovendo svolgere più compiti in contemporanea, avere più occhi, spingere al massimo una monoposto che evidenzia lo stesso spunto del trattore di Renato Pozzetto ...

Leclerc si lamenta, a ragione, invocando chiarezza circa il da farsi, dovendo svolgere più compiti in contemporanea, avere più occhi, spingere al massimo una monoposto che evidenzia lo stesso spunto del trattore di Renato Pozzetto ne "Il ragazzo di campagna". La sua, nel giorno del grande disastro di un disastroso fine settimana, è stata da un certo punto di vista una prova virtuosa, proprio perché la macchina era quello che (non) era e il team stava utilizzando Charles quasi come diagnostico e al tempo stesso chirurgo di una macchina apparsa incomprensibile, ancora più che inguidabile.

Nel mentre, Carlos Sainz limitava le comunicazioni al minimo sindacale: la sua, di Ferrari, non aveva criticità motoristiche eppure il rendimento era lo stesso; questo, tra l'altro, è l'aspetto che maggiormente deve preoccupare il team. Qualcosa di decente con gomma gialla aveva pur cominciato a farlo, lo spagnolo, prima del testacoda e del - tutti a casa -, o a nanna, visto l'orario in cui i bambini a cui si è rotto il giocattolo si infilano piangenti sotto le pezze.

Scherzi a parte, nel giorno in cui di decente si fanno ricordare solo le prestazioni dei due piloti e in cui va in scena il più grande casino ferrarista dell'era Vasseur, vi immaginate cosa staremmo dicendo se ci fosse stato Binotto al timone? Ma questo non ci interessa. Ci interessa capire se a Maranello hanno già un'idea sul perché dopo la vittoria sui generis di Montecarlo in Canada la Ferrari sia sparita.