Dopo il successo del GP di Monaco, la Ferrari sembra aver perso la rotta, smarrita e incapace di proseguire la crescita che sin da inizio anno sembrava accompagnare la Rossa, secondo molti capaci di arrivare, grazie alle novità in corso d'opera, a lottare ad armi pari con la Red Bull e la McLaren verso fine anno. Al contrario, invece, la Scuderia si è dimostrata, anche al termine della qualifica del GP di Gran Bretagna, la quarta forza in campo alle spalle di McLaren, Red Bull e Mercedes (se non addirittura la quinta, dietro persino alla Haas), ormai costantemente alle prese con svariate difficoltà e problemi nella comprensione e nel funzionamento della SF-24, diventata enigmatica per i tecnici e alle prese con il fenomeno del porpoising.
Fenomeno che, malgrado sembrasse scomparso da un paio di stagioni, è riapparso dopo l'introduzione dei nuovi aggiornamenti a Barcellona: fenomeno non visibile dai dati, che sta togliendo fiducia ai piloti per spingere e generando effetti dannosi sulla vettura e sulle gomme, tale da spingere i tecnici della Ferrari a mettere in discussione la granitica fiducia sulla ultima evoluzione della SF-24 che a Silverstone, dopo alcune prove comparative (con Charles Leclerc con la vettura evoluta e Carlos Sainz con quella in versione Imola), è scesa in pista senza le ultime migliorie.
Una decisione, presa per massimizzare la fiducia dei piloti verso la vettura (più stabile nelle curve veloci senza i recenti upgrade) e la prestazione complessiva, che però non ha portato i risultati sperati, visto che la Rossa ha chiuso la qualifica inglese con Carlos Sainz solamente settimo, e Charles Leclerc addirittura escluso dal Q2 dopo un suo errore alle Becketts nell'ultimo giro veloce. Un sabato davvero negativo di cui ha parlato ai microfoni di Sky Sport F1, appena sceso dalla sua vettura, lo stesso pilota monegasco.
Il pilota numero 16, per prima cosa, ha spiegato le difficoltà avute nel corso dell'intero weekend, a causa delle prove comparative svolte dal team che hanno impedito la ricerca del set-up ottimale che, al netto degli errori, avrebbe permesso di concludere la qualifica in maniera più dignitosa.
"Sinceramente non ho mai avuto il giusto feeling, al netto di qualche errore. Ieri ho vissuto un venerdì complicato dove abbiamo lavorato solo su comparazioni tra pacchetti. Oggi abbiamo preso una decisione e abbiamo scelto una direzione. Nel mio caso, quindi, ho dovuto recuperare il tempo perso con il nuovo assetto".
Il pilota della Scuderia ha poi ammesso, senza mezzi termini, quanto le difficoltà della SF-24 siano emerse già da qualche gara, non certo a Silverstone. Difficoltà per la cui soluzione i tecnici hanno preferito compiere un passo indietro in termini di evoluzioni, nella speranza di massimizzare la prestazione e comprendere cosa non stia funzionando per poter trovare una soluzione nel breve termine e poter riprendere il trend crescente che il Cavallino sembrava aver imboccato sino ad un mese fa.
"Quando in qualifica tutto si gioca in un decimo è difficile recuperare. Non voglio che sia una scusa, dopotutto il passo lo abbiamo perso da un po’. Perchè siamo tornati indietro? Non so se sia un brutto segnale. Abbiamo ragionato e valutato che su questa pista il ‘bouncing’ sarebbe stato peggiore rispetto ad altre piste. Per il futuro vedremo".
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