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13/07/2024 08:30:00

Ferrari: sviluppi sbagliati e tensioni interne. Ed emergono dettagli sull'addio di Cardile


News di Alessio Ciancola

Dopo il buon avvio di stagione, sulla scia della crescita avviata a fine 2023 e sublimata dalla vittoria di Monaco, la Ferrari sembra essersi smarrita, incapace di proseguire la sua ascesa iniziando, al contrario, ad essere ormai con costanza la quarta forza in campo, dietro a McLaren, Red Bull e Mercedes e alle prese con difficoltà nella comprensione della SF-24, nella gestione delle gomme e con una vettura diventata enigmatica per i tecnici e colpita nuovamente dal porpoising dopo l'introduzione dell'ultimo pacchetto di sviluppi in Spagna.

Bouncing che, ad oggi, sta togliendo fiducia ai piloti e generando effetti dannosi sulla stabilità della vettura, tanto da spingere i tecnici a mettere in discussione l'ultima Evo della SF-24 e svolgere prove comparative nel venerdì di Silverstone. Prove che hanno portato alla delibera della vettura senza le ultime migliorie in Gran Bretagna e alla decisione di usare l'ultima Spec solo nelle piste medio-lente, e deliberare la Spec Imola nelle piste veloci. Una decisione, forse un passo indietro, utile a massimizzare la fiducia dei piloti e la prestazione. Un un momento negativo, insomma, che si sta dimostrando tale anche dal punto di vista tecnico, dato il turnover con cui la Rossa si trova costretta a fare i conti e a dover reagire per gettare basi solide per produrre una monoposto 2025 in grado di lottare al vertice e risolvere i guai endemici della SF-24.

Un turnover che, come noto, ha portato all'addio di Enrico Cardile, ormai ex direttore tecnico della Scuderia, che ha deciso di passare in Aston Martin, sia a causa di una offerta importante sia, se non soprattutto, a causa di alcune tensioni con il team principal Frederic Vasseur. Questo, di fatto, lo scenario tracciato da Daniele Sparisci sul Corriere della Sera.

"Dall’inquietudine ai tormenti fino allo stato di agitazione. L’estate nera della Ferrari, [...] fatta di sviluppi sbagliati e regresso nelle prestazioni coincide con il ritorno delle turbolenze interne dopo un breve periodo di serenità sotto la gestione di Vasseur. Enrico Cardile, [...] non si prendeva più con Vasseur, il rapporto era diventato difficile nell’ultimo periodo".

Addio di Cardile che, di fatto, sancisce l'ultimo addio di una serie di figure apicali legate alla gestione Binotto, che pone la Rossa in una condizione di vuoto di potere tecnico in una fase clou sia per la risoluzione dei problemi della SF-24 sia nella definizione della vettura 2025 che, soprattutto, quella 2026 figlia dei nuovi regolamenti tecnici.

"Legato al precedente team principal Mattia Binotto, [...] non solo lavorava sull’attuale monoposto ma anche su quella dell’anno prossimo e soprattutto sulla vettura 2026 quando avverrà una svolta regolamentare. C’è chi dice che Cardile fosse stato messo ai margini dei progetti già da un po’, essendo il flirt con l’Aston Martin non recentissimo, ma la sua uscita immediata ha comunque preso in controtempo Vasseur. Il vertice tecnico di Maranello si trova disorientato in attesa di un nuovo responsabile che non sarà Loic Serra. [...] Chi si assumerà la paternità della monoposto da consegnare a Hamilton?".

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Foto copertina media.ferrari.com