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10/10/2010

Gp Giappone - Gara


Gran Premio di Walter Mesiti

La storia si ripete. Già nel 2004 era successo (in occasione dello stesso Gp…) che si corressero qualifiche e gara nella stessa mattinata. Un evento molto raro, dettato unicamente dal fatto che sabato, sul circuito di Suzuka, c’era una pioggia così intensa da impedire lo svolgimento delle stesse qualifiche in condizioni di adeguata sicurezza. Stavolta i tempi del venerdì si sono rispecchiati in maniera sincera con quelli della domenica: la Red Bull ha battuto tutti, dimostrandosi superiore sul tracciato nipponico.

Una superiorità netta ma non schiacciante: dopo i primi venti giri Alonso e le McLaren inseguivano a una manciata di secondi le Red Bull, senza quindi distacchi abissali. Nel finale di gara il gap è stato ancora più basso: i primi tre classificati erano distanziati di pochissimi secondi l’uno dall’altro. Nonostante la terza vittoria stagionale di Sebastian Vettel, Alonso ha di che sorridere: il suo terzo posto, pari a 15 punti in classifica, è puro ossigeno per mantenere viva la lotta iridata con il duo Red Bull. Mark Webber, con il secondo posto, ha lievemente rafforzato la sua leadership in campionato, mentre Vettel si è portato a pari punti con Fernando. Del resto lo spagnolo lo sottolineava da tempo: per puntare alla vittoria del mondiale sarebbero bastati solo i podi fino ad Abu Dhabi.
Una riflessione sicuramente ben pensata, che può valere per gare in difesa come quella odierna, in cui la Ferrari ha ampiamente beneficiato dei guai altrui (ad esempio le cinque posizioni di penalità per il cambio sostituito da Hamilton, poi comunque beffato in gara dall’assenza della terza marcia, e la precoce uscita di scena di Kubica per un problema alla ruota posteriore sinistra) ma che chiaramente non solleva la Ferrari dal “dovere” della vittoria. Una questione che, comunque, solleva vari interrogativi, in quanto il prossimo Gp di Corea sarà un appuntamento inedito per tutti, così come bisognerà studiare bene assetti e tattiche per l’ultima gara della stagione, ad Abu Dhabi. Di sicuro c’è il fatto che Fernando Alonso sta compiendo una seconda parte di stagione strepitosa, che da Hockenheim in poi è stata caratterizzata da una serie di ottimi piazzamenti (escludendo Spa, che avrebbe potuto portare altri punticini preziosi). Lo spagnolo è di nuovo sorridente e fortemente motivato, consapevole del fatto che, specie oggi, i giochi di squadra (assenti) in casa Red Bull hanno lasciato Vettel davanti e Webber subito dietro.
Dieci anni esatti dopo il ritorno all’indimenticabile trionfo rosso con Michael Schumacher, Fernando Alonso (suo erede dopo Kimi Raikkonen) si appresta a compiere l’assalto finale, la difficile, tesissima volata conclusiva che designerà il nuovo campione del mondo. I mezzi per battere la Red Bull ci sono (in arrivo nuove importanti soluzioni aerodinamiche), la volontà pure. Sarà questione di cuore, coraggio, freddezza e velocità pura… Un finale così bello lo si può solo gustare…