Siamo ormai alle battute finali di questa prima parte di stagione che si chiuderà ufficialmente nella giornata di domenica, quando i team lasceranno Spa-Francorchamps dando così il via alla consueta pausa estiva. Ciò che non andrà in vacanza sarà il mercato piloti dal momento che, dopo l'annuncio di Esteban Ocon in Haas al fianco di Oliver Bearman, rimangono ancora cinque sedili in cerca di un padrone per il 2025.
A tenere banco, su tutti, è il futuro di Carlos Sainz che non si sbilancia e continua a prendere tempo in attesa, verosimilmente, di qualche ribaltone in casa Red Bull o di una chance in Mercedes nel caso in cui Toto Wolff decidesse di non caricare troppa pressione sulle spalle di Kimi Antonelli. Com'è ormai consueto, anche nel corso del media day in Belgio non sono mancati gli interrogativi relativi al suo futuro e tra le domande dei giornalisti è spuntata anche l'ipotesi dell'anno sabbatico qualora non riuscisse a trovare una squadra in grado di soddisfare a pieno le sue ambizioni.
"Non so - afferma Sainz - ancora se deciderò prima o dopo la pausa estiva. Quel che è certo è che non sto prendendo minimanente in considerazione la possibilità di un anno sabbatico. Sono felice in Formula 1; preferirei andare in una squadra di metà classifica e usare la mia esperienza per aiutarla a trovare la strada giusta piuttosto che prendermi una pausa o fare il terzo pilota".
La Formula 1 è piena di storie di piloti che hanno dovuto lasciare, volontariamente o a malincuore, la massima categoria automobilistica. Lo sanno bene i vari Albon, Ocon, Ricciardo e Hulkenberg, prima appiedati dal proprio team e lasciati uno o più anni nelle vesti di terza guida senza la certezza di poter tornare un giorno a ricoprire il ruolo di pilota ufficiale.
Lo sa bene Kevin Magnussen che, una volta perso il posto in Haas a fine 2020, aveva già intrapreso una carriera alternativa tra Endurance e IndyCar prima di essere richiamato in extremis ad inizio 2022 per sostituire il russo Nikita Mazepin. Lo sa bene anche Fernando Alonso che dopo aver annunciato il ritiro al termine del 2018 non ha saputo però resistere al richiamo della Formula 1, tornando soli tre anni più tardi alla guida del team che gli consentì di vincere due titoli mondiali.
La situazione di Sainz in questo senso potrebbe risultare leggermente più complicata, dal momento che nel 2026 avrà inizio un nuovo ciclo regolamentare, perciò nel 2025 le squadre preferirebbero avere già chiara la line-up dell'anno successivo, in modo da poter sviluppare la nuova monoposto con chi poi sarà chiamato a guidarla. Questa volta rimanere fuori dai giochi, anche se per una sola stagione, potrebbe quindi rivelarsi fatale. Lo sa bene lo spagnolo che, infatti, ha già chiarito categoricamente di non voler prendere in considerazione questa ipotesi.
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